Frozen Farmer, con “Things to share” il ritorno del folk americano made in Varese

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VARESE – È “Things to share”, nuovo album in uscita il 10 maggio, a segnare il ritorno dei Frozen Farmer con un sound sempre più contaminato, frutto dei mesi passati a sperimentare per trovare il giusto equilibrio tra contemporaneità e tradizione folk. «Un processo abbastanza naturale, dall’ultimo disco è passato un po’ di tempo» ha dichiarato Francesco Scalise, cantante della band di Varese. «Ci ha spinto, come visione d’insieme, a proporre cose più accattivanti. Inoltre, rispetto alla prima stesura dei pezzi, abbiamo stravolto tanto gli arrangiamenti: è emersa una vena più psichedelica».

Il video di “The shore”

L’ultima fatica dei Frozer Farmer, pur mantenendo l’identità della band, si avvicina sempre di più a un pop rock di matrice internazionale; “Things to share”, registrato allo studio New Art recording di Saronno, e mixato da Pierpaolo D’Emilio al Grooveit di Verbania, conferma la collaborazione con il chitarrista statunitense Tim Sparks, ospite speciale in due delle dodici canzoni. La pubblicazione dell’album sarà accompagnata dal videoclip di “The Shore”, firmato da Giacomo Coerezza: «È stato girato in studio e mostrerà un collage visivo», ha raccontato Scalise. «Parla del viaggio legato a una canzone: abbiamo cercato di tradurre in immagini ciò che durante un ascolto può ispirare e portare altrove».

Tutto il cerchio della vita

«L’ispirazione arriva in momenti differenti, può avere origine da qualcosa che è successo dieci anni fa ma anche essere pura invenzione», ha spiegato l’artista. «Per esempio la canzone “John Lee” è nata completamente nella mia testa. Ma può anche essere vista come la storia di una persona braccata». I brani che Scalise (banjo, voce) ha creato con Valter Violini (basso, voce), Mattia (wurlitzer, hammond, synth, voce), Sebastiano (chitarra) e Giordano Rizzato (batteria) parlano di crescita, viaggi, ritorno, amore, nascita e morte: «L’intero cerchio della vita, i testi sono diventati più intensi. Per quanto riguarda la musica, penso ci sia tutto dalla A alla Z: vengono coperti un po’ tutti gli stati d’animo e all’orecchio viene offerta una vasta gamma di alternative».

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Pura tradizione folk

I Frozen Farmer nascono nel 2009: dopo un primo periodo dedicato alla scrittura e all’arrangiamento delle canzoni, nel novembre 2011 il gruppo è entrato nello studio di registrazione La Sauna di Varano Borghi per incidere cinque brani inediti, pubblicati dalla Ghost Records a fine anno. I testi raccontano storie di vita vissute da Scalise durante un suo lungo soggiorno negli States e le sonorità in cui si immergono le canzoni sono quelle della pura tradizione folk americana. Il debutto ottiene recensioni entusiasmanti e un’ottima risposta del pubblico: così, dopo un periodo fitto di concerti, la band si rimette al lavoro su nuovi pezzi.

“Stay” e la collaborazione con Tim Sparks

A fine 2012 i Farmer tornano in studio per incidere “Stay”, album uscito nel 2014 per Seahorse. Il disco conferma la forte passione del gruppo per il folk e rivela nel contempo la molteplicità di influenze musicali che ognuno dei componenti riversa nell’arrangiamento finale dei brani, tracciando così una linea più decisa nel sound. All’opera contribuisce Sparks (musicista che ha inciso diversi dischi per la Tzadik e ha collaborato, tra gli altri, con John Zorn, Bill Frisell, Marc Ribot e Greg Cohen) che, appassionandosi al progetto, partecipa alle registrazioni. Tra i riscontri ottenuti da questo lavoro c’è il singolo “Angels melody” entrato a luglio nella classifica Indie Music Like dei cento brani più ascoltati in radio.

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