Personale dimezzato all’Inps di Varese, i sindacati: «A rischio i servizi ai cittadini»

Davanti alla sede Inps di Varese i rappresentanti delle sigle sindacali che hanno dato il via alla mobilitazione

VARESE – «La situazione è drammatica. La sede provinciale soffre una forte mancanza di personale riconosciuta dall’ente stesso e dagli enti governativi». Con queste parole le sigle sindacali denunciano la carenza di organico all’Inps di Varese: i numeri degli operatori rappresentano di fatto la metà di quanto necessario. Nella mattina di oggi, giovedì 18 maggio, si è svolta un’assemblea per organizzare le prossime iniziative. Le sigle sindacali (nel video qui sotto le loro voci) vogliono portare il tema all’attenzione di Provincia e Prefettura.

La situazione

A sollecitare soluzioni in modo unitario sono Fp Cgil, Fp Cisl, Uilpa, Confsal Unsa, Flp, Confintesa e Usb. Nella sede Inps di via Alessandro Volta a Varese un incontro di confronto tra le varie sigle, in occasione di una giornata di mobilitazione che ha riguardato tutta la Lombardia. «Oltre alla sede provinciale il problema riguarda anche le agenzie di Luino, Tradate, Busto e Gallarate – ha detto Ciro Calemme di Confsal Unsa a nome di tutte le sigle – chiederemo un incontro urgente alle istituzioni del territorio, nelle persone del presidente della Provincia Marco Magrini e del prefetto Salvatore Pasquariello».

A rischio i servizi al cittadino

«Qui non è a rischio l’erogazione tardiva della prestazione – prosegue Calemme – qui è a rischio proprio l’erogazione della prestazione. Non solo siamo preoccupati per il nostro futuro lavorativo ma anche per i servizi nei confronti della cittadinanza». Quindi le dimensioni del problema: i sindacati segnalano che la scopertura di personale in Regione Lombardia è del 57,2%. «C’è meno della metà del personale nonostante siano stati recentemente portati a termine dei concorsi a livello nazionale, ma purtroppo molte persone non hanno aderito al contratto di lavoro proposto dall’Istituto». Delle 471 persone assegnate alla Lombardia, nonostante la carenza fosse di 830 unità, hanno preso servizio lo scorso 17 aprile solo in 355: così si legge nel volantino promosso per l’occasione dalle segreterie regionali. «Significa che le rinunce sono state di circa il 29%, un dato distante dall’8% ostentato a livello centrale».

Scongiurare chiusure

«In futuro ci saranno un sacco di pensionamenti e di mobilità e di conseguenza si creeranno ulteriori vacanze d’organico», aggiunge Maria Gabriella Sierchio della Fp Cgil. Il turn over è quindi un altro tema su cui i sindacati chiedono risposte, auspicando che la carenza di lavoratori non porti a scelte drastiche. «Respingiamo assolutamente qualsiasi decisione che possa portare alla chiusura di sedi e agenzie territoriali o esternalizzazione di servizi perché costituirebbe un enorme danno sia per l’utenza che per noi lavoratori», sottolinea Danilo D’Arco della Usb. Presenti all’assemblea in rappresentanza delle sigle territoriali anche Angelo Giorgi di Uilpa e Nunzio Praticò e Michele Amico della Cisl.