Max Gazzè in concerto, a Varese “Che c’è di male” e altri inediti del nuovo album

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VARESE – Domani, martedì 19 dicembre, il pubblico dell’Apollonio avrà la possibilità di ascoltare, oltre ad alcuni degli irrinunciabili successi di Max Gazzè, brani storici mai suonati prima dal vivo e quattro inediti che saranno contenuti nel nuovo album, tra cui “Che c’è di male”. “Amor Fabulas – Preludio”, nuova tournée prodotta e organizzata da Otr Live, è partita il 28 ottobre con una speciale data zero e prosegue nei più importanti teatri d’Italia con un originale spettacolo che, tra sonorità differenti e una scaletta che si muove tra passato e futuro, andrà in scena a Varese alle 21.

Musicista versatile e cittadino del mondo

Bassista d’eccezione, straordinario musicista, compositore di opere “sintoniche” e colonne sonore, attore sporadico e pilota sopra le righe: Max Gazzè è un artista e un uomo capace di spostarsi in ambiti profondamente differenti sempre con grande successo. In ogni cosa lo muovono una passione e una vitalità sconfinate, un’energia che lui trasmette al pubblico in uno scambio reciproco. Apolide nel cuore, cittadino del mondo nella storia personale, Max ha suonato in tre continenti (Europa, America e Asia) ed è seguito da un pubblico affezionato sparso in tutta Europa; ha collaborato con oltre trenta artisti tra italiani e internazionali, tra cui Stewart Copeland.

Due polistrumentisti con la band storica

Gazzè spazia dal punk al pop, fino alla composizione sinfonica (“Alchemaya”). I suoi testi più poetici (“L’uomo più furbo”, “Figlia”, “Su un ciliegio esterno”, “Mentre dormi”) e le sue composizioni più sperimentali (“Il bagliore dato a questo sole”, “Questo forte silenzio” o “Colloquium Vitae”) sono amati tanto quanto le sue più note “canzonacce” (“Una musica può fare”, “Sotto casa”, “La vita com’è”). Alla band storica, composta da Cristiano Micalizzi (batteria), Daniele Fiaschi (chitarra), Clemente Ferrari (tastiere) e Max Dedo (fiati), si aggiungono i polistrumentisti Greta Zuccoli (cori) e Marco Molino (vibrafono): un apporto fondamentale per creare le atmosfere avvolgenti e oniriche di cui lo spettacolo ha bisogno.

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