Varese libera torna in piazza per le partite iva, ma questa volta non la riempie

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VARESE – Torna in piazza Varese libera, per la terza volta nel giro di poche settimane. Ancora in piazza Giovine Italia e ancora per martellare su quello che ormai è diventato un mantra che il leader del comitato spontaneo Francesco Tomasella ripete: «Lavoro e libertà. Lavoro dei commercianti che questa sera (giovedì 19 novembre) hanno risposto al nostro appello per una manifestazione unitaria e libertà contro quella che è la dittatura sanitaria».

Non sono più 50 i manifestanti, tra loro anche commercianti che, dopo l’intervento di apertura di Tomasella, hanno preso la parola per raccontare il loro disagio e le grandi difficoltà che stanno affrontando in questo secondo lockdown.

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C’è chi non nega l’esistenza del Covid (bisogna precisarlo, perché in piazza c’erano anche persone senza mascherina, non si sa se per affermare la loro posizione negazionista o se per sfidare il virus), ma afferma che «noi commercianti non abbiamo alcuna colpa di questa situazione. Anzi, siamo stati tra i pochi a investire, a seguire alla lettera i Dpcm che si sono succeduti al ritmo di uno ogni due giorni per mettere in sicurezza i locali e i clienti. Eppure ci chiudono. Come se le colpe fossero nostre. Quando invece toccava ad altri trovare soluzioni per affrontare questa situazione».

La voce dei commercianti

E c’è chi viene da Luino per sfogare la propria preoccupazione per un’attività appena avviata e per il timore di non rientrare neppure tra le categorie che dovrebbero beneficiare dei ristori. E ci sono le estetiste, i gestori delle agenzie di viaggi, che mettono a nudo l’impressionante perdita di fatturato, che ormai ha superato il 90%. E c’è chi ha due attività, ma riceve un solo sussidio. Storie di chi non lavora e vorrebbe farlo. Di chi è chiuso, ma vorrebbe aprire. Nel rispetto delle regole. «Perché – conclude un manifestante nelle retrovie – di questo passo chi scampa il virus rischia di morire di fame».

E nel finale c’è anche chi ha invocato la presenza del sindaco Davide Galimberti: «Non lo vediamo mai. Ci sarebbe piaciuto averlo qui con noi ad ascoltarci. Invece no. E’ venuto il vicesindaco, ci ha messo la faccia, ma il sindaco non l’abbiamo mai visto».

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