VARESE – È scomparso all’età di 85 anni Giulio Nidoli, figura molto nota a Varese per il suo impegno in vari campi, dall’economia allo sport. Dopo una lunga malattia l’imprenditore lascia la sua Varese, di cui è stato uno dei protagonisti della vita pubblica negli ultimi decenni. I funerali si terranno giovedì 24 febbraio alle 15.30 alla Basilica di San Vittore.
L’imprenditore
A livello lavorativo il nome di Giulio Nidoli è legato a quello della Italinerti, di cui fu titolare insieme al fratello Augusto. Un’azienda proprietaria di diverse cave nel varesotto, che nei primi anni 2010 fu al centro di una lunga querelle legale, con relativa copertura mediatica a livello locale e nazionale, in merito all’attività estrattiva nella cava ex Coppa a Cantello. Una vicenda che si concluse con il Tar che si espresse a favore dell’azienda.
Le passioni
Il nome di Giulio Nidoli è stato legato anche al turismo in città: fu presidente dell’Azienda Autonoma di Soggiorno negli anni Settanta e si occupò dell’ampliamento del Parco Zanzi alla Schiranna. Quindi la passione per lo sport, che lo vide diventare negli anni Novanta presidente del Varese Calcio. È stato impegnato anche nel campo della sanità, come componente del consiglio di amministrazione dell’Ospedale di Circolo di Varese e poi tra i soci fondatori del Circolo della Bontà.
La Fondazione Patrizia Nidoli
Tra i suoi impegni da citare anche il volontariato, con la creazione della Fondazione Patrizia Nidoli Onlus, nata per ricordare la figlia Patrizia, scomparsa a 35 anni nel 1996 in un tragico incidente stradale al ritorno dal Tribunale per i Minorenni, dove si era recata per una pratica di adozione. In suo ricordo Nidoli insieme alla moglie Graziella e alla figlia Paola diede vita alla fondazione, nata nel 1999. Da allora si occupa proprio di adozione internazionale e progetti di cooperazione.
