Dopo lo tsunami giudiziario la Sinistra chiede garanzie su Accam, ospedali e 336

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VARESE – Inchieste Mensa dei poveri e Piazza pulita: il Coordinamento della Sinistra della Zona Busto Arsizio, Gallarate, Legnano chiede garanzie e chiama in causa anche Regione Lombardia. Il presidente Attilio Fontana è a sua volta indagato (non nell’ambito di Mensa dei poveri e non perché coinvolto in episodi corruttivi) per abuso d’ufficio.  «In Regione Lombardia è necessario fare chiarezza sulla base dei capi di imputazione che coinvolgono il Presidente che non può essere scagionato, come preannunciato, con una depenalizzazione del reato stesso», si legge nella nota inviata dal Coordinamento.

«A Legnano subito al voto»

Nota che prosegue poi concentrandosi su Legnano, Gallarate e Busto Arsizio. «A Legnano l’amministrazione comunale è stata commissariata e pertanto si renderà necessario in tempi brevi ricorrere ad una consultazione elettorale nel massimo della chiarezza sulle responsabilità politiche relative ai comportamenti illegali tenuti dall’amministrazione uscente e chiamare i cittadini ad esprimere un giudizio su ciò che è realmente accaduto – continua il comunicato –  A Gallarate gli interventi della magistratura hanno evidenziato un sistema corruttivo diffuso legato anche alle operazioni urbanistiche sulla superstrada 336 in accordo con taluni imprenditori del settore commerciale. Tali comportamenti sono intollerabili sia dal punto di vista delle regole di mercato sia dal punto di vista delle procedure decisionali di una amministrazione pubblica. Vogliamo che tali comportamenti siano definitivamente stroncati con le giuste punizioni e con l’adeguata informazione nei confronti della cittadinanza» E ancora per quanto riguarda Busto Arsizio : «Ci attendiamo sin da ora di conoscere la regolarità di molte iniziative di carattere urbanistico assunte dall’amministrazione comunale negli ultimi tempi che hanno lasciato molti dubbi fra la cittadinanza sulla reale funzione di perseguimento dell’interesse pubblico. (ex Calzaturificio Borri, palazzo del ghiaccio, la variante del Pgt approvata nel gennaio del 2019 riguardante l’area delle FFNord e il cambiamento di regole relative alle medie strutture di vendita, al raccordo ferroviario Malpensa/Gallarate sul territorio di Casorate per salvare la brughiera e per evitare spreco di denaro pubblico)», si legge nel comunicato.

«Garanzie su Accam, ospedali e terreni lungo la 336»

«Il Comune di Busto inoltre, essendo l’azionista più significativo della S.p.a. ACCAM consorzio per lo smaltimento dei rifiuti di 27 comuni ubicata sul suo territorio, dopo che la società è stata decapitata dall’intervento della Magistratura vogliamo che pubblicamente assuma le proprie responsabilità politiche di ciò che è accaduto. Accam da anni si trova in una condizione di incertezza sul suo futuro – continua la nota del Coordinamento – I fatti accaduti e scoperti dalla magistratura dovranno essere oggetto anche di una attenta analisi dei dati di bilancio fin’ora lasciati in ombra, e delle necessità tecniche che riguardano l’intero sistema del ciclo dei rifiuti sul nostro territorio. In particolare noi vogliamo che si proceda, dopo decenni di inutili discussioni: alla chiusura dell’inceneritore, alla riprogettazione del ciclo della materia nei 27 comuni soci di Accam nell’ottica dell’economia circolare, della cura dell’ambiente e della tutela della salute della popolazione; alla riconversione dell’impianto per la gestione trasparente e il controllo di tale ciclo, garantendo l’occupazione». Infine il fronte ospedale: «Vogliamo che, alla luce di ciò che la magistratura ha evidenziato, venga radicalmente riesaminata la procedura e le conseguenti decisioni che attengono all’unificazione degli ospedali di Busto e di Gallarate – conclude il comunicato stampa – Noi evidenziamo il nostro totale dissenso su una semplice operazione di carattere urbanistico speculativo, in assenza di un piano sanitario che evidenzi il miglioramento della struttura ospedaliera in un territorio altamente popolato come il nostro».

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