Varese, via Selene: la maggioranza non ha ancora trovato la strada dell’unanimità

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VARESE – La nuova strada in via Selene si farà. Quello sull’area verde, al centro nelle scorse settimane di una disputa anche all’interno della maggioranza di Palazzo Estense, doveva essere «un chiarimento ampio e definitivo». Così aveva richiesto Varese 2.0, gruppo che ha manifestato i maggiori distinguo e che nell’amministrazione esprime il vicesindaco Daniele Zanzi. Così è stato.

Le Commissioni Lavori pubblici, Urbanistica e Ambiente si sono riunite ieri sera (giovedì 12 novembre) in seduta congiunta, alla presenza degli assessori Andrea Civati e Dino De Simone. La riunione è stata ampia e tendenzialmente definitiva. Perché, se il progetto esecutivo ancora non c’è («Verrà consegnato nei prossimi giorni», ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Civati), il riassunto lo ha fatto De Simone, titolare della delega all’Ambiente: «Il tema di via Selene – le sue parole – deve essere posto in termini di bilancio ambientale. Avremo una perdita di quella che è un’area marginale rispetto al vicino parco locale di interesse sovracomunale, ma ci saranno una riduzione del traffico, un minore impatto su altre aree e meno gas inquinanti».

Di che cosa si parla

Via Selene è una strada agricola che dal sottopasso della ferrovia che collega via Gasparotto a via per Schianno porta fino a via Talizia. Accanto vi è l’area “ex Malerba”, dove sono attualmente in corso i lavori per una nuova Esselunga. Nel progetto del supermercato sono previste alcune opere di compensazione: due rotonde per migliorare l’accesso in via Gasparotto, già in costruzione, e una terza, oltre la ferrovia, in cui si immetterà un nuovo svincolo dalla bretella della A8. Proprio su questa terza rotatoria dovrebbe arrivare la nuova strada di via Selene, che permetterebbe così di collegare l’Autolaghi con l’area industriale tra Varese e Schianno.

La relazione in Commissione

Prima di arrivare al punto centrale della discussione, l’assessore Civati ha presentato il nuovo progetto di largo Flaiano. Un quarto d’ora interrotto dalla presidente Baratelli: «È molto interessante – le sue parole – ma il motivo della riunione era soprattutto legato alla parte più a sud, quella di via Selene. Bene la visione d’insieme, ma ora vorrei che ci parlasse di quello». Così si è passati alla zona “ex Malerba”: «Il costo complessivo del progetto – ha affermato Civati – è superiore ai 13 milioni di euro. L’idea è quella di completare lo stralcio ovest, quello già in costruzione, entro la metà del 2021. Nel successivo anno realizzare la parte a est». Qui rientra via Selene, nominata per la prima volta alle 18.52, ovvero dopo mezz’ora abbondante dall’inizio della commissione ad hoc.

«La strada – ha precisato l’assessore dem – corre limitrofa al tracciato ferroviario e sbocca in corrispondenza con il sottopasso di via per Schianno, che ora ha problemi di accodamento a causa del semaforo. Da questo tratto passano circa 100 autoarticolati alla settimana, mezzi che, in futuro, potrebbero entrare sull’autostrada passando per via Selene e senza quindi affaticare ulteriormente l’asse; potenzialmente si potrebbe proprio eliminare il sottopasso ferroviario, così come il semaforo che si trova nella sua parte ovest. Tutto sarà più fluido e l’intervento si completerà con una pista ciclopedonale che unirà l’area ex Malerba con la zona umida della Stoppada, la parte più pregevole dal punto di vista ambientale».

«Quest’area – ha aggiunto De Simone – è compresa all’interno del progetto sui “corridoi insubrici”».

Il dibattito

Il primo a parlare è stato il consigliere Pd Luca Paris: «La nostra amministrazione – ha affermato – ha un po’ ereditato questo progetto. Certo, se sto alle dichiarazioni del collega Binelli (ex assessore nella precedente giunta a guida Lega e autore del Piano di governo del territorio, ndr), che dice che la terza rotonda è l’inizio del collegamento tra via Gasparotto e viale Borri, ho qualche preoccupazione. Voglio sperare non sia così, perché sarebbe una beffa: avevamo scritto sul programma elettorale che non sarebbe mai stata realizzato. Su via Selene credo sia importante valutare molto bene pro e contro, per non compromettere il delicato equilibrio ambientale che si è raggiunto».

Se per Paolo Cipolat (sempre Pd), occorre «riconoscere la finalità positiva» del progetto, Baratelli ha rinnovato i distinguo interni alla maggioranza: «Mi risulta – ha detto – che la parte industriale di Schianno sia in parte dismessa. Mi chiedo, e su questo ho forti perplessità, se la visione futura della città sia quella di un potenziamento di una zona che porterà mezzi pesanti a iosa». «I tir ci sono già – la risposta del presidente del Consiglio comunale Stefano Malerba (Italia Viva) – e stanno sulle strade di Varese molto di più di quello che staranno in futuro. Nessuno vuole togliere spazi verdi a Varese; stiamo parlando di rimodulare il traffico in entrata in città. Sacrificare 250 metri di via Selene mi sembra il problema minore in assoluto».

Al netto di un breve intervento del leghista Fabio Binelli, l’unico altro consigliere di minoranza a prendere la parola è stato, per Forza Italia, Simone Longhini: la sua richiesta di ascoltare in futuro anche il comitato di cittadini creatosi attorno a via Selene viene accolta dalla maggioranza, non quella di mettere al voto la relazione sull’intervento.

Il dibattito per il resto rimane tra gli esponenti della maggioranza. «Auspichiamo – ha concluso Baratelli – che la documentazione mostrata qui in commissione sia visibile ai cittadini, che ne hanno diritto».

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