Vasche, appello degli Amici dell’Olona a Comuni e Parco: «Limitare i danni»

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SAN VITTORE OLONA – Un appello ai sindaci del territorio e al Plis dei Mulini affinché si mobilitino «con forza» per limitare i danni paesaggistici e ambientali delle vasche di laminazione del fiume, ma anche «per cogliere le possibili opportunità». Lo ha lanciato oggi, lunedì 25 aprile, l’associazione ambientalista Amici dell’Olona, partendo dal presupposto che sui lavori per le vasche, che stanno devastando un’ampia zona lungo il fiume nel comune di San Vittore Olona (nella foto), «i giochi sono ormai fatti. Sarebbe del tutto inutile ogni azione per fermare i lavori appaltati per realizzare le due vasche del primo lotto, e non serve nemmeno disquisire sulla necessità delle vasche di laminazione e sulla responsabilità della compromissione del territorio del fiume».

Servono più opere di compensazione

Per contro, l’associazione afferma che «non può essere accettato un atteggiamento passivo di rassegnazione. Per 4 delle 6 vasche non risultano ancora progetti esecutivi né tanto meno appalti; inoltre i lavori per le opere ambientali e per la sistemazione del verde e la posa delle piante sono stati stralciati dall’appalto in corso e saranno gestiti assieme alle Amministrazioni comunali».

Per quanto riguarda proprio le compensazioni ambientali, «il progetto di attuazione ne prevede di molto misere rispetto allo stravolgimento del territorio. Inoltre riguardano opere esterne al complesso dei bacini di laminazione: sono solamente la sistemazione dell’area umida della Foppa di San Vittore e dell’isolino di Parabiago e la realizzazione di una scala di risalita dei pesci per uno sbalzo di un metro e mezzo».

Altre vasche modificabili. E forse inutili

Da qui l’appello agli enti locali. «Occorre che le Amministrazioni comunali interessate e il Parco locale di interesse sovracomunale dei Mulini esigano con forte determinazione altre opere di compensazione, di mitigazione dell’impatto ambientale e paesaggistico e di ottimizzazione, oltre allo stanziamento di fondi adeguati. Le due vasche o almeno una buona parte di esse potrebbero inoltre diventare zone umide molto interessanti con la permanenza costante di uno strato di acqua, che sostituirebbe lo strato di coltura di cui è prevista la posa. Potrebbe essere realizzata anche una zona di fitodepurazione come avvenuto a Gorla Maggiore che tratterebbe i reflui provenienti dallo sfioramento fognario in caso di forti piogge.

«I particolari ancora modificabili potrebbero trasformare un territorio devastato in un paesaggio e in un ambiente di pregio. Infine – conclude l’appello degli Amici dell’Olona, la cui pagina Facebook conta 17.000 iscritti – sarebbe doveroso esaminare con la dovuta attenzione la possibilità di non realizzare le altre vasche alla luce della diga di Gurone, posteriore al progetto iniziale delle vasche, e di altre soluzioni alternative».

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