Vecchio e nuovo ospedale: rebus urbanistico per Busto. Servono idee

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BUSTO ARSIZIOCome sarà il nuovo ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate? Domanda che si pongono tutti alla luce dell’accelerazione regionale alla realizzazione della futura struttura ipotizzata a Beata Giuliana. Ma subito dopo si chiede: come sarà riutilizzata l’area che ospita i padiglioni dell’attuale nosocomio? E che fine faranno gli edifici? Se al primo quesito risponderanno a breve progettisti, Asst e Palazzo Lombardia, incaricati di concretizzare l’intervento sulla base di precisi parametri e necessità, alle successive domande dovranno rispondere principalmente l’amministrazione civica, i suoi urbanisti, i politici. Confronto aperto su idee e proposte? Non si sa, Palazzo Gilardoni fornirà i propri chiarimenti quando li fornirà. Intanto, manca un assessore alla partita nel pieno delle sue funzioni (quello che c’è è impegnato al parlamento europeo e non ha ancora lasciato il posto a un sostituto);  in secondo luogo la faccenda richiederebbe un’attenzione particolare per l’importanza delle scelte da attuare: se si sbagliano pagherà pegno l’intera città, da qui per un infinito numero di anni. Basta un’occhiata all’intero presidio per rendersi conto della volumetria che verrà resa libera, a cominciare dall”edificio principale, il cosiddetto polichirurgico che si apre su via Arnaldo da Brescia,  si sviluppa su più piani e ospita una serie di reparti compreso il pronto soccorso. Come agire? Un bel rebus.

Il padiglione centrale non verrà dismesso

Al momento sono note alcune indicazioni che la direzione generale dell’Asst della Valle Olona ha messo nero su bianco in un documento che prefigura alcune decisioni operative. Riguardo alla viabilità, ad esempio. Benché il versante dell’accessibilità all’ospedale sia materia comunale, E riguardo all’uso di alcuni edifici del Circolo, che non verranno dismessi. Dei 100mila metri quadrati del sedime ospedaliero ne verranno riutilizzati circa 20mila. Nello specifico verranno accorpate una serie di attività all’interno dello storico padiglione centrale di piazzale Solaro, dove già ora hanno sede gli uffici amministrativi e gli uffici della direzione strategica. Testuale dal documento di cui sopra: “La superficie totale dei tre piani fuori terra del padiglione oggetto di intervento è pari a circa 15.700metri quadrati. Ne resterebbero liberi 700 al secondo piano”. Scontato che occorreranno lavori di adeguamento alle mutate situazioni e esigenze. Necessario intervenire sia a Busto Arsizio sia a Gallarate con una spesa stimata di 25milioni di euro.busto ospedale unico asst

Cosa resterà in piazzale Solaro

Corposo l’elenco dei servizi e delle attività che saranno ricollocate in piazzale Solaro, nel padiglione centrale (foto). Altre, come noto, troveranno sede al Sant’Antonio Abate di Gallarate, anch’esso destinato a confluire nel futuro nosocomio di Beata Giuliana. E allora, a Busto Arsizio resteranno attività di competenza dell’Ats Insubria, attività distrettuali (sanitarie, sociosanitarie, medico-legali, attività amministrative, archivi, spazi di attesa), consultorio familiare, centro adozioni, fragilità, continuità assistenziale; ambulatori specialistici per la cronicità (cardiologico, neurologico, oncologico, Bpl, diabetologico, ortopedico, fisiatrico, geriatrico), commissione invalidi, commissione patenti, neuropsichiatria infantile, farmacia territoriale (incluso magazzino), centro servizi del polo territoriale, studi medici di assistenza primaria, studi dei pediatri di libera scelta, centro psicosociale, centro diurno inetgrato di psichiatria.
Sempre nel padiglione centrale, che dispone di stabili recentemente ristrutturati, si collocheranno anche le funzioni amministrative aziendali, e cioè: direzione aziendale dell’Asst Valle Olona, affari generali e legali, sistema informativo, uffici di staff alla direzione generale, sitra aziendale, risorse economico finanziarie, gestione approvigionamenti, logistica e servizi economali, tecnico patrimoniale, centro unico prenotazioni (Cup), corsi di laurea per professioni sanitarie, corsi di specializzazione per medici di medicina generale. Il Sert invece resterà nell’attuale sede di via Novara.

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