Veglione di Capodanno al teatro Sociale di Busto. Con Flavio Oreglio e Staffora Bluzer

Flavio Oreglio e gli Staffora Bluzer

BUSTO ARSIZIO – Al teatro Sociale torna il “Veglione a teatro” per San Silvestro: in scena lo spettacolo “Anima Popolare”, con il comico Flavio Oreglio e il folk dell’Oltrepò Pavese degli Staffora Bluzer. L’appuntamento è per venerdì 31 dicembre 2021 a partire dalle 22. Lo spettacolo sarà in due parti, prima e dopo il tradizionale brindisi di mezzanotte. Ci sarà spazio per la canzone d’autore milanese, da Enzo Jannacci a Giorgio Gaber e Walter Valdi, ma anche per brani inediti: «In Anima Popolare convivono musica e chiacchiere in una performance da assaporare tenendo il tempo col sorriso sulle labbra». Sarà anche un’occasione per scacciare in allegria un 2021 che era iniziato in pieno lockdown e per dimenticare la cancellazione del Concerto di Capodanno che era previsto proprio nella sala di proprietà della Fondazione Comunitaria del Varesotto.

Oreglio e gli Staffora Bluzer

Dopo il grande successo dell’opera lirica “La Traviata”, il calendario del teatro Sociale “Delia Cajelli” sforna un’altra proposta allettante, con il tradizionale appuntamento cittadino del Veglione a Teatro. «Abbiamo quest’anno il piacere di proporre, in collaborazione con gli Amici del Caffè Teatro, uno spettacolo rievocativo e modernissimo al tempo stesso». Così dalla sala di piazza Plebiscito presentano “Anima Popolare”, lo show che vedrà sul palco una presenza ormai abituale a Busto, quella di Flavio Oreglio, accompagnato dagli Staffora Bluzer (Stefano Faravelli, Matteo Burrone, Daniele Bicego, Giacomo Lampugnani, Cristiano Giovanetti e Fabio Casali), una band che «riscopre la tradizione popolare, utilizzando le sonorità folk tipiche dell’Oltrepo pavese».

Il tributo alla “scuola milanese”

«Fisarmonica, piffero e cornamusa danno un nuovo colore a storiche melodie, generando un originalissimo tributo a quella canzone d’autore coltivata a Milano che ha caratterizzato gli albori della storia del cabaret nel secondo dopoguerra – questa la descrizione dello spettacolo – stiamo parlando della cosiddetta “scuola milanese”: Fo, Jannacci, Gaber, Svampa, Brivio, Valdi e I Gufi, passando per Ivan della Mea e per i canti tradizionali dell’Ottocento e del Novecento, arricchiti dalla bellissima esperienza di Giovanni D’Anzi negli anni ’30 e ’40 del secolo scorso. Si va da canzoni come “El magnan” e “La povera Rosetta” a “El me gatt”, “Ma mi” e “Faceva il palo” di Jannacci, da “Ma poi” di Walter Valdi e “Il Riccardo” di Giorgio Gaber a “Stranamore” di Roberto Vecchioni. Lo spettacolo però non è soltanto un tributo; la sperimentazione sonora ha aperto la strada anche a proposte originali, mantenendo lo stesso vestito acustico e arricchendo lo show con brani inediti». Aperta la prevendita dei biglietti.

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