Fede e arte orafa, a Velate in mostra i gioielli ispirati al Sacro Monte di Varese

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VARESE – A Varese domani, venerdì 2 settembre, prende il via al Battistero di Velate, in concomitanza con la festa della Comunità, una tre giorni intitolata “Un gioiello di fede”. La location barocca, tempio della cultura varesina, ospiterà per il primo weekend del mese una mostra-demo di progetti di arte orafa contemporanea ispirati al Sacro Monte di Varese, realizzati da una classe di giovani che hanno completato il percorso didattico per tecnici della lavorazione dell’oro, metalli preziosi e affini dell’Agenzia Formativa della Provincia di Varese, sede di Gallarate, coordinato dai docenti Mariangela Merola e Cristian Visentin.

Prototipi, attrezzi del mestiere e antichi paramenti

Per tutto il weekend, dalle 11 alle 13 e e dalle 15 alle 20, saranno i giovani ex studenti ad accompagnare la visita ai prototipi dei gioielli, frutto di un’escursione al Sacro Monte di Varese e alla Casa Museo Pogliaghi, e di una progettazione nel laboratorio scolastico. Inoltre sabato e domenica dalle 15 alle 18 sarà possibile osservare dal vivo gli aspiranti orafi con gli attrezzi del mestiere sull’apposito banco di lavoro.
Il tema dell’oro ritorna anche nell’esposizione di alcuni antichi paramenti liturgici che integra l’evento “Un gioiello di fede”. Risalenti al secolo scorso, di proprietà della parrocchia di Velate, i preziosi indumenti e accessori (pianete, stole e manipoli) sono stati realizzati in raso di seta pura in vari colori, a volte damascati, ricamati in filo oro con motivi di ampie volute, racemi, e simboli sacri.
Veri e propri capolavori di manifattura, realizzati a mano nell’immediato dopoguerra dai sarti delle premiate ditte milanesi Angelo Manenti e Cardani Giuseppe, sono stati indossati dai parroci storici di Velate che la comunità ricorda ancora con grande affetto. Il vernissage del progetto, a cura di Carla Tocchetti, è previsto alle 18 di venerdì 2 settembre, alla presenza dell’archeologa e saggista varesina Filomena Lombardo, autrice di “Il gioiello tra storia desiderio e passione” (Emia Edizioni).

I colori liturgici

I colori liturgici sono le varietà cromatiche utilizzate simbolicamente dalla Chiesa cattolica. Il colore viene evidenziato dai paramenti liturgici indossati dai ministri che presiedono le celebrazioni liturgiche e talvolta anche da alcune suppellettili utilizzate in chiesa. I colori principali sono quattro: bianco, verde, rosso e viola, a cui si aggiunge il colore facoltativo nero. Ciascun colore indica visivamente il tempo liturgico in corso o la festa che si sta celebrando. Il bianco rimarca il mistero di Gesù risorto, regnante e glorioso, a significare anche la fede, la gioia e la purezza. È utilizzato nelle solennità, nella Pasqua, a Natale, nella celebrazione dei sacramenti: battesimo, matrimonio, etc.. Il rosso ricorda la passione di Cristo e il sangue versato dai martiri, ma anche il fuoco dello Spirito Santo. Si utilizza il venerdì santo, nelle celebrazioni della Passione del Signore, nella Pentecoste, la Domenica delle Palme. Il violaceo (o viola) è il colore della penitenza e dell’attesa. Se ne fa uso nel tempo di Avvento, in Quaresima, esclusa la quarta domenica, nella Commemorazione dei Defunti, nella celebrazione delle esequie. Il verde, già simbolo della speranza, indica la vita nel suo aspetto di quotidianità e ferialità. Viene talvolta utilizzato nel tempo ordinario. Il nero simboleggia essenzialmente il lutto ed è utilizzabile nel giorno della Commemorazione dei Defunti, per le messe dei defunti e nelle esequie. Dopo la riforma del messale è divenuto facoltativo.

Il futuro del Battistero e un’ulteriore sfida di crescita

Il Battistero di Velate, primo esempio di edificio religioso dedicato continuativamente alla cultura in Varese, è un oratorio di stile tardo seicentesco situato ai piedi del Sacro Monte. La Comunità Maria Madre Immacolata, proprietaria del prezioso bene, sin dal 2017 ha voluto destinare il Battistero (ex Oratorio San Domenico) a un progetto culturale continuativo, sospendendo le funzioni religiose: «Dopo cinque anni di attività, quasi centocinquanta eventi e collaborazioni con i maggiori enti pubblici e privati del territorio sotto il coordinamento di Carla Tocchetti, quest’anno ci siamo dati un’ulteriore sfida di crescita: arrivare a restaurare il Battistero. Il consiglio pastorale ha sposato subito l’idea e si è formato un affiatato gruppo di lavoro che offre competenza, disponibilità ed entusiasmo pro bono diretti a due obiettivi fondamentali: il consolidamento di un polo culturale di alto livello e la raccolta fondi per sostenere i passi del progetto di sistemazione».
Come spiega il professore Giuliano Tognella, l’edificio, strettamente funzionale alle strategie della Controriforma attive fino al XVII sec., ha subito nel corso del tempo importanti modifiche. L’architettura e i decori esplicitano il rapporto tra l’Oratorio e la Fabbrica del Rosario, riprendendo formule e motivi ricorrenti nelle cappelle del Sacro Monte. Successivamente da oratorio della Confraternita del Santissimo Rosario l’edificio fu trasformato in Battistero e poi in cappella iemale. L’unico importante restauro di cui si ha traccia è l’intervento di don Enrico Alberio nel 1946.
Dal 2017 il Battistero di Velate è stato destinato a location di manifestazioni culturali e artistiche. Il primo passo per una urgente sistemazione è una ricognizione globale dei problemi, soprattutto delle pareti e degli stucchi, e la stesura di un progetto di fattibilità stilato da esperti. Possono essere versate libere donazioni (detraibili) sul c/c a: Parrocchia di Velate – Codice fiscale 95009800129 IBAN IT51T0538710810000042325805 con causale obbligatoria: “Offerta a sostegno Battistero di Velate”.

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