Samarate, i profughi ucraini tornano a casa. «Vi portiamo nel cuore»

Foto presa dai social di "Noi con voi"

SAMARATE – Erano circa 200 persone, ora ne sono rimaste una cinquantina. Tre quarti dei profughi ucraini che a inizio marzo hanno cercato – e trovato – rifugio nella provincia di Varese, grazie ai volontari di Samarate “Noi con voi”, ha fatto ritorno a casa. Lo rende noto il presidente dell’associazione Carlo Puricelli, da sempre in prima linea per accogliere nonne, madri e figli minorenni in fuga dai drammi della loro terra, mentre i padri di famiglia indossavano la divisa e imbracciavano le armi. E ancora oggi, primo settembre, è sempre lì, con loro, a dare l’ultimo abbraccio a chi ringrazia per quello che è stato fatto.

Le partenze

Una foto di rito e un messaggio a chi ha aperto le porte di casa propria, offrendo un letto e un tetto. Cittadini, amministrazioni, volontari. In quel “grazie” ci sono tutti quelli che si sono rimboccati le maniche in un momento di grande fragilità. “Noi con voi” è tra queste realtà. In partenza «ci sono persone che abbiamo seguito noi, ma c’è stata disponibilità da tutto il territorio», ha spiegato Puricelli. Nel senso che le famiglie di Samarate si sono rese disponibili, certo. Ma anche a Gallarate, Lonate Pozzolo, Ferno, Cuveglio. E non solo. Fra le persone che stanno facendo ritorno a casa, «ci sono minorenni non accompagnati». E il motivo principale è che «settimana prossima riprenderà la scuola, alcuni probabilmente si organizzeranno anche per seguire le lezioni in Dad».

I messaggi di affetto

«Ora stanno rientrando quasi tutti», ha aggiunto il presidente dell’associazione samaratese. «Noi ne abbiamo portati circa 200, adesso ce ne sono una cinquantina: lo scorso 10 agosto è partito un altro gruppo. E un altro il 25 agosto». Sulle pagine social, insieme alle foto, spuntano gli ultimi messaggi di saluto. Come quello di Vlade (nella foto in alto): «Grazie alla mia famiglia italiana, a tutti i loro amici e alla “Noi con voi” ho vissuto una super summer lontano dalla guerra. È arrivato il momento di ritornare nella mia terra, dalla mia famiglia. E di ritornare a scuola. Ma tutti i ricordi e le emozioni vissute le porto nel cuore e nella mente. E ritornerò presto».

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