Medici di base in pensione, Vergiate 2030: «È allarmante». Le soluzioni in un Odg

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VERGIATE – «È evidente che a Vergiate la situazione sia particolarmente allarmante per quello che accadrà nei prossimi anni». Anche la minoranza interviene sulla delicata questione dei medici di base, fra la preoccupazione dei prossimi pensionamenti e le aspettative di un piano per riorganizzare il sistema. Il consigliere Romano Balzarini (Vergiate 2030), si mette in scia alle posizioni prese dal sindaco Daniele Parrino. E prova a mettere sul tavolo alcune proposte, raccolte in un ordine del giorno che verrà presentato al prossimo consiglio comunale. Lo stesso – con un altro odg – vale per il punto tamponi in paese, con idee per migliorare un servizio che «appare molto limitato».

La situazione «preoccupante»

Lo scorso 31 gennaio la dottoressa Tosi è andata in pensione. Il primo cittadino, di fronte alle dovute comunicazioni, ha scritto una lettera ad Ats, per sottolineare la situazione in paese e chiedere un’eventuale programmazione per il futuro. Dando anche disponibilità di un supporto, se necessario. «In effetti, la situazione a Vergiate si manifesta preoccupante», aggiunge ora Balzarini. «Oggi abbiamo in servizio di ambulatorio solo altri 5 medici di base: i dottori Di Gesaro, Ghittori, Landoni, Porzio e Viganò». Ma soprattutto, come è noto, prossimamente anche altri dottori cesseranno la loro attività.
Seguendo i dati pubblici sul sito di Ats, l’esponente di Vergiate 2030 ha dato un quadro generale del servizio coordinato sugli ambulatori tra il capoluogo e le frazioni. Che vede «Di Gesaro di 70 anni, Ghittori di 68, Landoni di 65, Porzio di 66 e Viganò di 66». E aggiunge: «Per legge, il pensionamento avviene ai 70 anni di età. Ma può avvenire anche prima, a discrezione del medico. Appare evidente che il Comune – anche se non è questione di diretta – non può restare con le “mani in mano”: serve un intervento tempestivo e pressante».

Le proposte

Da qui, le proposte. Intanto «Attivare da subito un confronto con Ats Insubria e Asst Sette Laghi, convocando un tavolo e informando il consiglio comunale». L’obiettivo è «ottenere opportune rassicurazioni sulle previsioni di sostituzione dei medici e informare la cittadinanza anche mediante il periodico comunale». A questo si aggiunge l’ipotesi di «valutare il coinvolgimento dell’Azienda speciale servizi sanitari, che potrebbe fornire un servizio di segreteria unico per migliorare le prestazioni e alleggerire gli impegni burocratici, oggi molto onerosi per i medici. E, soprattutto, rendere più appetibile Vergiate per i nuovi dottori. Infine, «concretizzare un piano di miglioramento degli ambulatori comunali, con estensione di spazi e ristrutturazioni».

Il punto tamponi rapidi

Proposte anche per il punto tamponi rapidi aperto alla Asssv Farmacia. Al base, alcune premesse. Intanto, «risponde per una sola ora al giorno, dalle 14 alle 15, e la linea telefonica è spesso occupata». Questo vuol dire che «le persone hanno difficoltà a prenotare». Al punto che i vergiatesi «sono costretti a rivolgersi a strutture private più onerose o ad altre farmacie fuori dal territorio comunale (che offrono servizi più ampi e organizzati, con problemi di costi, tempi e spostamenti». Di recente, infatti, «persino la farmacia privata di Cimbro si è attivata con un servizio di test rapidi».
Per questo, sul piatto ci sono «interventi urgenti, con specifici indirizzi da fornire aII’Asssv». Tra le richieste, che «il servizio di prenotazione venga incrementato, coprendo fasce orarie anche al di fuori del normale schema lavorativo, e attivando modalità informatiche». Ma anche che «sia data priorità – in fasce di disponibilità in orari utili anche per i genitori – ai tamponi rapidi per gli alunni delle nostre scuole». E infine che «sia garantita anche di prima mattina un servizio per test rapidi urgenti e senza prenotazione per i lavoratori».

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