Vergiate, sempre meno medici di base. Il sindaco ad Ats: «Serve un piano»

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VERGIATE – Un medico di base è già andato in pensione. E nel giro dei prossimi tre anni, «succederà anche a quasi tutti gli altri» presenti sul territorio di Vergiate. Non nasconde la sua preoccupazione, il sindaco di Daniele Parrino. Non lo fa ora che molti cittadini si sono ritrovati da un momento all’altro senza un punto di riferimento per ricette e consulenze sanitarie. E «senza preavviso». Ma, soprattutto, a intimorire è il prossimo futuro, che si prospetta con sempre meno medici a disposizione e con un piano per sostituirli che non sembra essere ben delineato. Per questo motivo il primo cittadino si è già attivato, scrivendo ad Ats una lettera con l’obiettivo di avere un quadro più preciso di cosa accadrà. E cominciare a dare qualche risposta alle molte domande che sta ricevendo.

I pensionamenti

«Mi allarma», non nega. Soprattutto dal punto di vista «dell’organizzazione». Un passo indietro: di recente, uno dei medici di base è andato in pensione. «I suoi assistiti – racconta Parrino – non sono stati avvisati e, da un giorno all’altro, non hanno saputo a chi rivolgersi, perché Ats non ha inviato una comunicazione». Un problema, questo, che può essere superato. Ma la questione è un’altra: «Nel corso del 2022 altri due dottori non saranno più in servizio e, nel giro dei prossimi tre anni, quasi tutti gli altri faranno lo stesso», dice. «Quindi, vista la situazione, vorrei capire se e quale tipo di programmazione c’è». Per ora, le direttive giunte «invitano a cercare un altro medico che opera nel distretto – quindi nei Comuni di Comabbio, Ternate, Travedona, Ispra o Varano – visto che alcuni sono disponibili». Problema risolto? Non proprio: «Ovviamente questo non è semplice: pensiamo alla persona anziana, che ha spesso bisogno di andare a farsi dare le ricette o avere dei consigli. Come fa se deve recarsi in un altro Comune? Non è gestibile così».

Competenze e disponibilità

Questo di procedimento, «non è di competenza del sindaco, lo so», dice Parrino. «Non decido io come e quali medici potranno sostituire chi va in pensione. Ma anche se non dipende da me, per i miei cittadini resta un problema. Quindi noi siamo più che disposti a contribuire, mettendo a servizio i nostri ambulatori comunali se è necessario. Spero che si possa avere presto un quadro per capire come sostituirli».

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