Scuole ed educazione stradale, obiettivo raggiunto per la polizia locale di Busto

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BUSTO ARSIZIO – Obiettivi pienamente raggiunti per “Noi e la Sicurezza 2019”, progetto di educazione stradale che, registrando un aumento dei partecipanti, si è svolto a Busto Arsizio nell’anno scolastico 2018/2019 ed è ora giunto a conclusione. Le attività formative, che hanno visto impegnata la polizia locale, hanno coinvolto 7.300 alunni degli istituti cittadini. Nella mattina di oggi, lunedì 17 giugno, il parco Viabilandia di Borsano ha ospitato la consegna dei diplomi di partecipazione ai bambini della scuola materna “Maria di Nazareth” alla presenza di Orazio Tallarida, consigliere comunale, di Claudio Vegetti, comandante della polizia locale, e del commissario Daniela Bettin, coordinatrice dell’iniziativa.

Uscite nel quartiere o con l’autobus

Il programma di educazione stradale, che è cominciato il 4 febbraio, ha visto impegnato un team di nove agenti nelle scuole cittadine per quattro mesi di intensa attività. La formazione ha coinvolto sia i bambini delle scuole dell’infanzia che alunni di elementari e medie di sette istituti comprensivi. Le attività per un corretto comportamento stradale hanno contemplato lezioni teoriche con l’ausilio di audiovisivi, ma anche incontri di tipo più pratico come uscite nel quartiere o con l’autobus, che hanno interessato le classi terze e quarte. Le quinte invece, dopo aver superato una prova scritta sui segnali stradali e sulle norme basilari, si sono messi alla prova affrontando un percorso di regolarità a Viabilandia. Al campo scuola di Borsano sono state realizzate uscite anche per i più piccoli a bordo di bici, auto e moto in miniatura. Nel caso delle le scuole medie il progetto di educazione stradale, intitolato “Le regole della sicurezza“, ha esaminato in particolare le figure del pedone, del ciclista e del ciclomotorista, ma anche i fenomeni come bullismo, cyberbullismo e tossicodipendenza. Agli incontri hanno preso parte anche la cooperativa “L’Abbraccio” e il gruppo Busto Arsizio 3 degli scout Agesci.

Una foresta che cresce

«Varie direzioni didattiche hanno partecipato a questo progetto, ed è bello anche il dialogo con i genitori. Poche città hanno centri come Viabilandia, che offre un percorso protetto miniaturizzato. Inoltre l’incontro con utenti più maturi, come nel caso delle scuole medie, ci ha consentito di approfondire altri pericoli come bulismo e tossicodipendenza», ha spiegato Bettin.
«Sono numeri impressionanti, è una foresta che cresce», ha commentato Vegetti a fronte dell’aumento dei partecipanti, nonché dalle note positive ricevute dai dirigenti scolastici. «Per un ammontare di trecento ore di corso, il nostro intervento è stato principalmente sul territorio per prevenire situazioni di pericolo, informando per tutelare se stessi e gli altri. Il primo approccio urbano è con la strada, ma si è seguito un discorso polivalente: la formazione si è svolta sul territorio ma ha anche utilizzato le sue strutture. E non solo è stata svolta un’opera di prevenzione riguardo all’incolumità ma, parallelamente, anche di educazione civica».

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