VISTO&RIVISTO Donne d’assalto, una collana da rubare, un bel film

visto rivisto ocean

di Andrea Minchella

VISTO

OCEAN’S 8, di Gary Ross, (Ocean’s Eight, USA 2018, 110 min).

Maneggiare saghe di successo non è mai un’impresa facile. In questo caso Gary Ross è riuscito a confezionare un gradevole spin-off della trilogia ideata da Steven Soderbergh, qui in veste di produttore, in cui George Clooney e la sua gang si rendono protagonisti delle truffe più spettacolari e affascinanti del cinema degli ultimi anni. La protagonista di Ocean’8 è Debbie Ocean, sorella del mitico Danny Ocean, che  appena uscita dal carcere organizza una squadra tutta al femminile per rubare una collana di Cartier del valore di 150 milioni di dollari. Una ritrovata Sandra Bullock dà vita, così, ad una ben ritmata commedia che  spicca certamente, oltre che per le brave Cate Blanchett, Anne Hathaway e Helena Bonham Carter, per una  sceneggiatura ben scritta, Gary Ross prima di fare il regista è stato uno sceneggiatore di successo ad  Hollywood, che riesce a mantenere alta l’attenzione. Davvero poche le sbavature in questa divertente e  leggera storia che svolge bene la sua missione: divertire e distrarre lo spettatore che può sognare una cena di Gala nel pieno del Central Park o una collana di Cartier con 3,5 Kg di diamanti, o scoprire finalmente che la Bonham Carter può interpretare un ruolo divertente e buffo con la facilità con cui solo una grande  professionista può fare. Non rimarremo orfani se non ne seguirà un sequel, ma certamente questo Ocen’s 8  centra quasi perfettamente l’obbiettivo di regalare una bella storia, ben raccontata anche grazie ad una ricercata colonna sonora e, come troppo raramente accade, con un cast di sole brave e  camaleontiche attrici.

RIVISTO

7 MINUTI, di Michele Placido, ( Italia 2016, 88 min).

Qui le donne sono più di otto. Qui il furto non viene perpetrato dalle protagoniste, ma sono le protagoniste che probabilmente stanno subendo un furto, uno di quei furti che cambierà le dinamiche future di un’intera classe sociale. In 7 minuti, tratto dal lavoro teatrale di Stefano Massini, Michele Placido ci racconta un fatto  realmente accaduto nelle periferie francesi riadattandolo alla simile realtà industriale della periferia italiana. Le operaie del film devono decidere in poco tempo se, pur di mantenere il lavoro, sono disposte a  rinunciare a 7 minuti della loro pausa. Un quesito inizialmente la cui risposta sembra banale, spaccherà  lentamente il gruppo variegato delle lavoratrici che, per ragioni diverse, si troveranno a fare i conti con inaspettate riflessioni e violente prese di posizione. Punto forte del film, certamente, un gruppo di attrici  preparate e diverse tra loro che conferiscono alla storia, già molto verosimile, una cruda e a volte nauseante spaccatura della realtà che ci circonda.

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