Lombardia zona rossa, tutto fermo fino a lunedì 25: ricorso rinviato, il Tar vuole dati

MILANO – Si allontanano le speranze di una retromarcia sulla zona rossa in Lombardia. O perlomeno fino a lunedì (25 gennaio) non ci saranno novità su un possibile allentamento delle restrizioni. Il Tar del Lazio, a cui la Regione guidata dal presidente Attilio Fontana si è rivolta con un ricorso d’urgenza contro la decisione del governo, ha infatti disposto il rinvio della discussione a lunedì, per «valutare i nuovi dati» sull’emergenza sanitaria. Ma a quel punto mancheranno solo sei giorni alla naturale conclusione del periodo di due settimane della zona rossa, confermato dal ministro della salute Roberto Speranza per domenica 31 gennaio.

Il ricorso

L’audizione si è tenuta oggi, 21 gennaio, a mezzogiorno. Il giudice monocratico della sezione Terza quater del tribunale amministrativo ha aggiornato l’udienza a lunedì 25 gennaio. Nel frattempo acquisirà i dati epidemiologici attraverso un decreto istruttorio, per poter compiere le valutazioni del caso. Nel ricorso, Regione Lombardia non si è limitata a chiedere una sospensiva dell’ordinanza del ministro Speranza (che creerebbe «un vuoto»), ma ha sollecitato «un provvedimento di natura propulsiva, che imponga al Ministero della Salute una tempestiva e rinnovata valutazione dei dati epidemiologici informata ai canoni di adeguatezza, proporzionalità e legittimità»

La critica di Crisanti

La decisione di rivolgersi al Tar è stata criticata dal professor Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di microbiologia dell’Università di Padova ed esperto anti-Covid del Veneto nella prima ondata: «L’invasione di un pronunciamento del Tar su un fatto tecnico-scientifico sarebbe un’anomalia inconcepibile».

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