11 milioni per rinnovare il Pravaccio, il depuratore di Varese. Fine lavori nel 2025

Da sinistra Alberto Coen Porisini, Ivana Perusin, Paolo Mazzucchelli e Davide Galimberti

VARESE – Tecnicamente si chiama “revamping”, che tradotto in italiano significa ammodernamento. È l’intervento che coinvolgerà nei prossimi mesi l’impianto di depurazione del Pravaccio, che ha sede a Varese. Ad illustrare dettagli tecnici, tempi di realizzazione e costi delle opere sono stati questa mattina, 23 giugno, proprio dall’impianto di via Friuli, i vertici di Alfa Srl e Comune di Varese. Il termine dei lavori è previsto per il 2025.

11 milioni di investimento

La gara d’appalto per l’affidamento delle opere al depuratore del Pravaccio, come Alfa aveva annunciato già la scorsa settimana, si è aperta all’inizio di giugno e si chiuderà il 20 luglio. L’importo dei lavori in gara è di 8.321.459 euro. Si tratta del secondo lotto, quello principale, che vedrà il via effettivo alle opere nella prima parte del 2023, con circa 2 anni di lavori necessari. Il collaudo dell’impianto a conclusione dell’intervento è previsto quindi per il 2025. Ma un primo lotto è già in corso, per un valore di 2,5 milioni di euro, portando quindi l’investimento complessivo di Alfa a quasi 11 milioni.

Prima tranche già in corso

Il primo lotto di lavori già iniziati (nella foto sotto) è stato stralciato dal progetto complessivo di revamping, perché riguardava attività che era possibile avviare da subito e che rientrano nell’accordo quadro in essere per la manutenzione straordinaria dei depuratori. Le opere in corso, che termineranno alla fine dell’estate, sono relative al nuovo sistema di filtrazione, all’installazione della disinfezione con raggi ultravioletti e della sezione disidratazione fanghi, con la relativa centrifuga.

Standard europei

«Questo è un depuratore strategico – ha osservato il presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli – i lavori saranno molto complessi e procederemo sezione per sezione. Il depuratore dunque nel frattempo continuerà a funzionare». Le opere di revamping sono finalizzate al superamento della non conformità alla direttiva 91/271 CEE sul “Trattamento delle acque reflue urbane” che, se non risolta potrebbe portare all’apertura di un’infrazione comunitaria. «Oggi questo impianto deve essere presidiato 24 ore su 24 – ha aggiunto Mazzucchelli – l’obiettivo è inserire tutte le moderne tecnologie affinché non sia necessario un presidio continuo. Alla fine dei lavori potremo dire che anche Varese avrà un impianto di depurazione all’interno dei nuovi standard europei».

I lavori

Ad illustrare l’intervento per Alfa anche il responsabile dell’area tecnica Dario Sechi e la responsabile dell’impianto Chiara Cosco, che si occupa anche della depurazione e fognatura dell’area Olona per Alfa. Tutte le sezioni dell’impianto, da quelle poste subito dopo l’ingresso (grigliatura, disabbiatura e disoleatura), a quelle che costituiscono il “cuore” del processo (come sedimentazione primaria e secondaria, ossidazione), fino quelle finali di filtrazione e disinfezione saranno interessate da interventi di rifacimento completo o ammodernamento. Sono principalmente due le nuove sezioni previste che rappresentano un’innovazione tecnologica rispetto a come l’impianto funzionava in precedenza: la sezione di disinfezione a membrane e la sezione di disinfezione a raggi Uv.

Intervento per la città

Il sindaco Davide Galimberti ha voluto sottolineare l’importanza dell’opera per la città di Varese. «Siamo contenti di questo intervento e dell’operato degli ultimi anni di Alfa che sta investendo molto – ha detto – la prospettiva di avere nel 2025 un depuratore completamente rinnovato ci conforta e va nel segno della sostenibilità e dell’attenzione all’ambiente». Il vicesindaco Ivana Perusin ha sottolineato che è un «grande segnale da parte di Alfa investire a favore dei cittadini. Qui inoltre siamo vicini al centro sulla mobilità sostenibile che sorgerà a Valle Olona». Il presidente del consiglio comunale Alberto Coen Porisini ha parlato di un «investimento molto meno visibile di altri, ma che avrà un impatto enorme andando a preservare l’ambiente».

L’identikit del Pravaccio

Il depuratore di Varese-Pravaccio è stato progettato negli anni ‘70 ed è entrato in funzione nel 1984. È il più vecchio tra gli impianti realizzati dai consorzi ecologici in provincia di Varese. Ha una potenzialità di 110mila abitanti equivalenti, per un agglomerato (abitanti reali serviti) di circa 75mila unità. Ogni anno tratta oltre 11 milioni di metri cubi di acque reflue. Insieme ai depuratori di Cairate, Gornate Olona e Olgiate Olona costituisce la rete di depuratori che trattano le acque di scarico dei comuni della Valle Olona in provincia di Varese.