PARABIAGO – Un “lancio” atteso alcune settimane e proposto nel pieno della crisi economica determinata dalle restrizioni per l’epidemia di Covid-19. È quello dell’apertura, annunciata in settimana, di una delegazione nell’Alto Milanese dell’Associazione imprenditori europei (AIME). Una doppia sfida, volta sia ad aggregare industrie e PMI del territorio sia a superare, facendo leva su diversi strumenti, le conseguenze del blocco della produzione e dei commerci. «AIME Alto Milanese – spiega la presidente della delegazione, Vanessa Vidale (nella foto in alto, quarta da sinistra) – era in embrione fin dal 2019 e ha visto la luce all’inizio dell’emergenza coronavirus quando ancora non se ne conosceva la reale portata. Motivo per cui inizialmente abbiamo deciso di posticipare il lancio. Poi questo momento di emergenza non è stato più un momento, ma è diventato la vita quotidiana e quindi abbiamo pensato di uscire allo scoperto con il lancio di AIME Alto Milanese. Perché oggi, fondamentalmente, è il domani».
Vidale: «Tanti i servizi offerti alle imprese»
«Siamo un’associazione di imprenditori ed eroghiamo tutti i servizi di AIME Italia, come la contabilità, i servizi per l’internazionalizzazione delle imprese, il patronato al CAF, la formazione. Alcuni servizi sono erogati tramite la sede centrale (a Varese, nda), altri tramite collaborazioni dirette che abbiamo assicurato e stiamo ancora assicurando e definendo nonostante il momento presente. Inoltre, forti della presenza di Paola Della Chiesa, già referente AIME per scuola, impresa e università, ci proporremo come filo diretto tra aziende e istruzione, mettendo in relazione le imprese del territorio con le scuole di secondo grado e università, sottolineando anche la disponibilità dei soci per effettuare stage».
«Filo diretto tra aziende, scuole e università»
Proprio sotto il profilo della formazione e del rapporto scuola-imprese, Vidale tiene a precisare come «questa operazione è figlia della mission di AIME Alto Milanese, che porta con sé tutti i valori di AIME Italia, ma con un’attenzione particolare alla cura delle aziende e di tutte le famiglie legate al sistema produttivo. Nelle famiglie ci sono anche studenti, ci sembra doveroso pensare anche a loro con iniziative mirate».