25 Aprile con omaggio a Matteotti. Anpi: «Basta provocazioni, Varese non è nera»

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L'omaggio a Matteotti: Magrini, Pasquariello, Galimberti e Fontana

VARESE – «È una festa di tutti, che deve unire, non dividere»: così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana si è espresso nel suo intervento al Salone Estense questa mattina nel corso della commemorazione ufficiale del 25 Aprile. Al centro delle celebrazioni (nel video qui sotto immagini e interviste) il ricordo di Giacomo Matteotti. Da parte di Anpi parole di condanna verso la presenza sul territorio di gruppi che si rifanno al nazifascismo e dell’immagine che viene veicolata di Varese.


La condanna di Anpi

«Permettetemi di esprimere la nostra più ferma condanna per le ennesime provocazioni messe in atto da un gruppuscolo nazifascista che con le sue lugubre esibizioni infanga e distorce il nome di Varese e provincia – ha detto Rocco Cordì, presidente di Anpi sezione Varese – si tratta di vere e proprie provocazioni che vengono amplificate a dismisura da un sistema mediatico in cui contano spesso più gli effetti speciali che la realtà dei fatti. Parlare di Varese nera come se vivessimo in una città e in una provincia in preda ai deliri del nazifascismo è davvero inconcepibile e rischia soltanto di alimentare tensioni e contrapposizioni che prima o poi possono degenerare. Perciò ancora una volta rivolgiamo il nostro appello alla Magistratura affinché questi gruppi vengano messi in condizione di non nuocere, applicando rigorosamente le leggi esistenti e la norma costituzionale che vieta la ricostituzione del partito fascista sotto qualsiasi forma». Sul tema anche le parole del senatore Alessandro Alfieri. «Oggi è il giorno delle celebrazioni, non guardiamo alle provocazioni che ci sono state anche sul territorio. Organizzazioni che inneggiano al nazismo e al nazifascismo e che predicano la violenza non possono avere casa da queste parti».


Festa di tutti

Il governatore Fontana ha fatto sue le parole espresse ieri da Luciano Violante. «Deve essere un messaggio di unità, deve essere una festa per tutto il popolo italiano, deve essere il primo passo della rinascita del nostro paese, quindi una festa per tutti. Non so perché questa festa ancora divide, forse qualcuno pensa che sia di proprietà soltanto di qualcuno, questa invece è la festa di tutti quelli che vivono nel nostro paese che credono nei valori della Costituzione». Il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello ha collegato il ricordo del 25 Aprile all’attualità, con il dramma irrisolto delle morti sul lavoro. «Ricordiamo coloro che ci hanno dato la libertà, ma oggi si esce di casa e spesso non si torna per colpa del lavoro, che dovrebbe essere invece fonte di vita». Il momento dei discorsi si è svolto in un Salone Estense gremito. «L’anno prossimo cercheremo uno spazio più ampio», ha detto il sindaco Davide Galimberti, che ha ribadito i concetti espressi da Anpi. «Dispiace vedere questo territorio rappresentato sui media per episodi isolati che non rappresentano Varese. È importante e bello che la risposta sia stata quello che abbiamo visto e di cui voi tutti quanti siete protagonisti, con una reazione democratica». Quindi l’orazione dell’assessore Enzo Laforgia e l’intervento di Alice Toschi.

La sosta al monumento in largo Resistenza

L’omaggio a Matteotti

Le celebrazioni erano iniziate con la messa in San Vittore, seguita dal corteo che ha attraversato il centro. Tre le soste: davanti all’Arco Mera (nella foto sotto), in largo Resistenza e all’inizio di corso Matteotti, in occasione del centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti. «Credo che dovremo organizzare qualcosa per gli studenti per ricordarlo: una figura che ha dato tanto alla nostra Repubblica», ha commentato il presidente della provincia Marco Magrini. Tra i presenti anche il sottosegretario di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo, l’onorevole Maria Chiara Gadda e il consigliere provinciale Michele Di Toro.

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