Accam e rifiuti da Varese a Legnano: l’agenda dei Verdi per le elezioni del 2021

LEGNANO – Ridurre drasticamente ogni fonte di inquinamento atmosferico: è l’obiettivo principale della pubblica amministrazione per Varesotto e Altomilanese indicato dai Verdi, secondo i quali l’unica via per contrastare il problema dei rifiuti è «promuovere scelte politiche mirate alla riduzione della quantità di rifiuti prodotta, coadiuvata da una sempre maggiore attenzione alla raccolta differenziata. La via della termovalorizzazione – sottolineano in un documento congiunto i portavoce dei Verdi-Europa Verde Andrea Barcucci (Busto Arsizio), Filiberto Zago (Gallarate), Patrizio Vigna (Legnano), Francesca Coffano e Silvio Aimetti (Varese) – è una soluzione da evitare. Nemmeno il progresso tecnologico dei nuovi impianti di incenerimento dei rifiuti potrebbe giustificarne l’utilizzo: sebbene essi abbiano emissioni molto inferiori, è altrettanto vero che hanno la possibilità di trattare un volume di rifiuti decisamente più consistente; inoltre hanno portato a una diminuzione delle polveri fini direttamente proporzionale a un aumento delle polveri ultra fini, ancora più pericolose per la salute umana».

«No ai termovalorizzatori, sì a cicli di raccolta integrati e sostenibili»

Gli ecologisti osservano che «mentre la maggior parte dei Paesi europei scelse la strada dell’incenerimento dei rifiuti, l’Italia in controtendenza si impegnò sulla via dell’economia circolare, promuovendo la raccolta differenziata e il recupero dei materiali. Ora che anche gli altri Paesi europei si sono resi conto che questa è la via giusta da percorrere, sarebbe folle che proprio i nostri amministratori abbandonassero la via virtuosa del riciclo per rincorrere la fallimentare politica dei termovalorizzatori. Ormai da anni per poterli mantenere a regime siamo costretti ad importare rifiuti da altre regioni o dall’estero, con tutto quello che ne consegue per l’ulteriore aumento di emissioni dovuto al trasporto dei rifiuti verso gli inceneritori».

«Dietro Accam cattiva politica e interessi di alcune aziende»

I Verdi denunciano quindi «la pervicace ostinazione al proseguimento funzionale dell’inceneritore interprovinciale di Accam. Nonostante la grave situazione relativa alla gestione dell’impianto, legata al ripetersi di inchieste giudiziarie e arresti susseguenti; la perdita del recupero di energia, a causa dell’incendio della turbina; le volontà di molti Comuni e, a parole, della stessa Regione, di chiuderlo negli anni passati; l’emergenza inquinamento della regione e di tutto il bacino padano, con significative implicazioni sanitarie; nonostante tutto questo, la cattiva politica e gli interessi di alcune aziende del settore si ostinano a procrastinare la chiusura dei due forni di Accam, superati sia tecnologicamente, sia dai progressi nella gestione dei rifiuti. Le pressioni di importanti gruppi aziendali premono per il loro mantenimento, volendo rendere sterili e inutili le raccolte differenziate e le buone premesse tecnologiche per lo sviluppo dell’economia produttiva in forma circolare e a chilometro zero. Per questi motivi noi Verdi-Europa Verde poniamo da oggi la chiusura dell’inceneritore Accam quale esigenza programmatica primaria dei Comuni interessati alle prossime elezioni del 2021».

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