Agriturismo e territorio, almeno 4 prodotti su 5 devono essere lombardi

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VARESE – «Le nostre aziende saranno ancora di più ambasciatrici delle tipicità locali». Così Massimo Grignani, presidente di Terranostra Lombardia e Terranostra Varese (Terranostra è l’associazione agrituristica promossa da Coldiretti) ha commentato ieri, lunedì 17 giugno, le modifiche apportate alla legge regionale sull’agricoltura: nelle strutture agrituristiche, che in provincia di Varese sono 90, almeno 4 su 5 dei prodotti serviti dovranno essere lombardi.

Segreti conservati da generazioni

Dalla pianura, ai laghi e alle montagne gli agriturismi della provincia di Varese rappresentano una meta sempre più ambita per turisti italiani e stranieri, che hanno modo di riscoprire i sapori di un territorio dalle mille potenzialità. Lo rimarca Coldiretti Varese, commentando positivamente le modifiche apportate alla legge regionale sull’agricoltura che mette al centro i sapori del territorio. Infatti almeno 4 prodotti agricoli su 5 (pari all’80%) serviti negli agriturismi dovranno essere made in Lombardia.
«In questo modo le nostre aziende saranno ancora di più ambasciatrici delle tipicità locali», ha spiegato Grignani. «Inoltre, in generale, pesce e vini serviti potranno essere solo di origine lombarda».
Come ha sottolineato Coldiretti, alla base del successo degli agriturismi della provincia di Varese c’è la possibilità di mangiare i piatti della tradizione, i cui segreti sono conservati da generazioni nelle campagne. Il cibo rappresenta il vero valore aggiunto delle vacanze nel territorio prealpino e lombardo: la regione può infatti contare su un’agricoltura in grado di produrre oltre trecento tesori della tavola certificati, con 34 tra Dop e Igp, 41 denominazioni vinicole tra Docg, Doc e Igt e 251 prodotti tradizionali.

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