Al liceo Frattini di Varese l’arte è rinascita: un muro di carne alla mostra “Clip”

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VARESE – Dopo due anni di lockdown, chiusure, didattica a distanza e poche occasioni di socializzazione il liceo artistico Frattini di Varese decide di intraprendere un percorso di “rinascita” sociale ed educativa a partire dall’arte. E così il liceo di via Valverde ospita Clip, uno spazio espositivo curato dal professor Luca Scarabelli, dedicato ad alcune piccole mostre per «ricucire il prezioso contatto tra gli studenti e l’arte», dicono gli organizzatori.

Galleria d’arte a scuola

Da dove ripartire? Come stimolare la fantasia e la creatività di giovani studenti che per mesi sono rimasti chiusi in casa con rari, se non nulli, contatti con la società? Il liceo A. Frattini di Varese sceglie di puntare sull’arte ed apre “Clip”, una piccola galleria di 4 metri per 3,5 a cura del professor Luca Scarabelli, posizionata proprio all’ingresso della scuola.

Cultura e partecipazione

È uno spazio minimo e concentrato dedicato a piccole mostre, anche di un’opera sola, a progetti particolari site-specific sviluppati dagli artisti.«L’intento – spiegano i responsabili – è quello di portare l’arte a stretto contatto con gli studenti e le classi, per  renderli partecipi al senso dell’arte e alle ricerche contemporanee, ma anche al sentimento di comunità della scuola, per promuovere la condivisione dei saperi  e sollecitare la partecipazione e la curiosità, e così le attività pratiche e laboratoriali».

In questo periodo determinato dalle distanze l’arte si fa quindi promotrice di un riavvicinamento che non è solo possibile, ma praticabile, attraverso il confronto con le opere, diretto e immediato. Perciò la scuola si fa promotrice di un progetto, ora con uno sguardo tutto interno, per rimettersi in gioco anche reinventando il suo ruolo formativo.

Muro di carne

Per quest’anno in Clip saranno presentati i lavori di artisti-docenti che per due mesi presenteranno alla comunità della scuola un’opera in “vetrina”. Si inizia con l’opera pittorica di Constantin Migliorini ” il muro di carne” del 2012,  pensata come ad un dialogo tra la memoria personale e la storia dell’arte. Si affacciano in questo caso le opere del “genere” che hanno scritto la storia della pittura come quelle di Carracci o di Rembrandt, o ancora Goya e Soutine. Ma anche Ancora si ricorda l’opera di Francis Bacon.

Riferimenti filtrati da Migliorini secondo un’operatività tutta contemporanea. La sua “carne” è quella del passaggio dalla vita alla morte, dal pascolo al supermercato. Propone un dipinto in cui la materia pittorica è lavorata con forza, anche con del materiale, dei fili di corda aggiunti alla pittura, che si innervano sulla superficie come segni direzionali che vanno ad irrobustire i tracciati e le linee di forza della composizione, indizi visivi di forze espressive. In un trompe-l’œil molto ispirato ritroviamo il sangue della carne e tutto ala tensione espressiva del tema. Il risultato finale è lì a ricordarci il senso della morte e dell’esistenza.

Nonostante si tratti di un primo inizio i docenti hanno già delle idee ben chiare per il futuro: «Il progetto prevede la presentazione di sculture e altri dipinti di Silvia Bottazzini, Claudia Canavesi e altri, dal mese di Novembre alla fine dell’anno scolastico».

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