Al via un Giro di Polonia grandi firme

ciclismo giro polonia

Siamo in viaggio verso il voivodato della Grande Polonia, una delle delle sedici regioni in cui è suddiviso il Paese mitteleuropeo dove, dal 29 luglio fino a venerdì prossimo, si correrà il Giro di Polonia. Cronologicamente parlando, prima prova a tappe del calendario World Tour dopo il Tour de France. Questa edizione è la numero 80, celebra il 95° anniversario nonché il trentennale dell’organizzazione firmata Czeslaw Lang.

Nata nel 1928, in un’epoca nella quale in molte nazioni europee il ciclismo rappresentava un mezzo formidabile di unione e conoscenza interna ed esterna del Paese, questa competizione ebbe carattere occasionale nel suo primo decennio di vita e divenne annuale nel Dopoguerra. Ebbe comunque carattere internazionale fin da subito e nel 1949 ci fu addirittura la prima affermazione straniera, e fu italiana: Francesco Locatelli, onesto professionista della Valsassina che correva per la Viris Vigevano. Per decenni, però, complice la situazione geopolitica (la Polonia faceva parte del blocco comunista) e l’ingombrante concorrenza della Corsa della Pace, le partecipazioni e di conseguenza l’albo d’oro hanno avuto una connotazione ben definita a livello territoriale: prettamente polacca, con contributi dall’Europa centrale e orientale e sporadiche puntatine occidentali. Finché, a Guerra Fredda ampiamente finita, non intervenne per l’appunto Czeslaw Lang, che fino a pochi anni prima era un corridore: aveva vinto lui stesso il Giro di Polonia nel 1980 per poi trascorrere quasi interamente la carriera in Italia, dove fu compagno tra gli altri di Moser e Saronni. Nel 1993 prese in mano la corsa e piano piano il parterre e la categorizzazione crebbero: nel ’94 a trionfare fu Maurizio Fondriest, nelle annate successive ci sarebbero stati successi di tappa di Konychev, Vinokourov, Petacchi, Pellizotti, Bennati, il giovane Contador… e nel 2005 l’impennata definitiva con l’approdo nell’allora Pro Tour, dal 2011 denominato World Tour.

 L’elenco dei vincitori parla di Kirchen, Voigt, Ballan (in maglia iridata), Martin, Sagan, Weening, Izagirre, Wellens, Teuns, Sivakov (nel 2019 della tragica morte di Lambrecht), il giovane Evenepoel (alla riapertura post-Covid, con dedica a Jakobsen gravemente ferito qualche giorno prima nel “fattaccio” con Groenewegen), Almeida, e l’anno scorso Hayter, con Arensman e Bilbao sul podio. E nomi polacchi come Majka e Kwiatkowski: Kwiato è l’ultimo beniamino di casa ad averla vinta, nel 2018. Ultimo italiano è invece Moreno Moser, nel 2012. Ad oggi, i recordmen di vittorie sono naturalmente tre polacchi: Marian Wieckowski (anni Cinquanta), Andrzej Mierzejewski (Ottanta) e Dariusz Baranowski (inizio Novanta) ciascuno a quota 3.

Quest’anno patron Lang è affiancato nell’organizzazione da John Lelangue, manager dall’importante passato in ASO, tornato all’antico lavoro di direzione gare dopo un quadriennio alla guida della ex Lotto Soudal. Il main sponsor è stabilmente la compagnia petrolifera polacca Orlen, al fianco di Lang pure per l’Orlen Nations Grand Prix (per Under 23) e per i Giri di Polonia Juniores e Amatori. Tra i numerosi partner figura inoltre Cofidis, presente a vari eventi ciclistici sia come squadra che come sponsor, o ancora Ekoi, Vittoria e Valsir (che ha come ambassador Sonny Colbrelli). Da segnalare inoltre, tra le presenze italiane nel contesto di questa corsa: la presidentessa di giuria Rosella Bonfanti e il trofeo destinato al vincitore realizzato dall’artista trentino Mirko Demattè.

Quella italiana, del resto, in attesa delle ufficialità odierne dovrebbe essere la nazionalità più rappresentata nella startlist: 25 corridori, corridore più corridore meno.

Le squadre sono 24, quasi tutte con 7 uomini e qualcuna con 6: i 18 World Team + la Lotto Dstiny che usufruisce dell’invito automatico, 4 Professional con wild card (Human Powered Health, Novo Nordisk, Q36.5 e Tudor) e una selezione nazionale di corridori Continental polacchi.

In epoca di guerra sul fronte orientale, il percorso del Giro di Polonia 2023 si tiene lontano dai confini con Ucraina, Bielorussia ed exclave russa di Kaliningrad: si snoda a partire dalla parte centro-occidentale del Paese per scendere a Sud e attraversare da Ovest a Est (ma non per intero) le catene montuose ai confini con Repubblica Ceca e Slovacchia; infine, leggera risalita tra i voivodati di Slesia e Piccola Polonia. Un profilo che non tocca mai i mille metri d’altitudine, ma che distribuisce belle asperità.

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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