Altro che Isola del tesoro. La Pro Patria torna da Arzachena con un gol beffa in zona Cesarini

ARZACHENA (OT) – Nella trentesima giornata di campionato del girone A di serie C, l’undicesima di ritorno, la Pro Patria non solo rimanda l’appuntamento col primo gol esterno del 2019 (ora l’astinenza biancoblù lontano dallo “Speroni” sfiora i 500′ minuti), ma viene addirittura beffata in piena Zona Cesarini dall’Arzachena che, al 92′, sblocca una partita destinata ad un noioso, ma equo pareggio. Dalla ventosa trasferta in Costa Smeralda, i tigrotti di Javorcic – seguiti in Sardegna da 18 fedelissimi – rientrano dunque a mani vuote e arrabbiati (proteste sull’angolo da cui è scaturito il gol sardo) col secondo ko consecutivo per 1-0.

Terminal

1-0 (92′) – Il veleno è in coda. Dopo un primo tempo avaro di emozioni, “ravvivato” nel finale da una papera con successiva paratona di Mangano, e dopo un avvio di ripresa di marca sarda, con il portiere tigrotto e Boffelli decisivi a salvare lo 0-0, in pieno tempo di recupero ecco il gol beffa: al 92′ sugli sviluppi di un contestato corner a favore dell’Arzachena, con la palla respinta di pugni in mischia da Mangano, il neo entrato Nuvoli trova il jolly per infilare l’incrocio dei pali della porta biancoblù.

Check in

La scomparsa della madre del direttore sportivo biancoblù Sandro Turotti, avvenuta proprio alla vigilia della trasferta di Arzachena, ha inevitabilmente scosso l’ambiente biancoblù, ma la Pro Patria della presidentessa Patrizia Testa – presentatasi sul terreno di gioco con il lutto il braccio – ha provato ad onorare sul campo (almeno fino alla beffa finale) la memoria, confermando di avere valori che vanno ben oltre il calcio. Valori tipici di una famiglia: la grande famiglia biancoblù, dimostratasi vicina ai tigrotti anche nella lunga trasferta sarda di Arzachena, raggiunta da 18 tifosissimi. Per la serie, un amore senza confini 

Check out

Dopo il caso Pro Piacenza, pensavamo di averle viste tutte, ma forse non è (e non sarà) così. Le dichiarazioni di Antonio Obbedio,  direttore sportivo della Lucchese (prossima avversaria della Pro Patria), non lasciano troppo spazio all’immaginazione: “La situazione che stiamo vivendo è drammatica: mancano le cose basilari, dall’acqua ai saponi per lavare le maglie. I giocatori hanno aspettato fin troppo per la messa in mora. Noi possiamo garantire solo le prossime due trasferte di Pisa e Siena; poi non sappiamo se ci sarà permesso di proseguire la stagione. Chi paga per aprile il “Porta Elisa” contro la Pro Patria? Per girare la chiave servono 7-8 mila euro. Senza dimenticare che a fine mese abbiamo la trasferta di Olbia che ad oggi è impossibile da sostenere”.
Augurandoci chiaramente che la Lucchese – chiamata a pagare entro il 18 marzo la multa di 350mila euro comminata per la mancata sostituzione della fidejussione Finworld – riesca a risolvere la crisi societaria in cui si trova, la Pro Patria, attesa sabato prossimo dalla non partita con il Pro Piacenza, rischia seriamente di trascorrere un altro sabato di riposo forzato. Se così fosse, i tigrotti tornerebbero in campo solo il 30 marzo, allo “Speroni” contro l’Arezzo.

Boarding

Arzachena-Pro Patria: 1-0 (0-0)
Rete: 92′ Nuvoli
ARZACHENA COSTA SMERALDA (4-3-1-2): 1 Ruzittu; 30 Arboleda, 29 Baldan, 5 Moi, 26 Danese; 14 Casini, 3 La Rosa, 4 Bonacquisti; 10 Gatto (30′ s.t. 8 Nuvoli); 11 Sanna (48′ s.t. 27 Manca), 9 Cecconi. A disposizione: 22 Pini, 15 Casola, 16 Pola, 17 Onofri, 19 Porcheddu, 32 Diop, 33 Lolli. All. Giorico.
PRO PATRIA 1919 (3-5-2): 12 Mangano; 5 Molnar, 19 Zaro, 15 Boffelli; 20 Mora (44′ s.t. 27 Cottarelli), 13 Gazo (25′ s.t. 21 Colombo), 16 Fietta, 8 Disabato (25′ s.t. 23 Ghioldi), 3 Galli; 10 Le Noci (30′ s.t. 11 Santana), 17 Mastroianni (25′ s.t. 7 Parker). A disposizione: 1 Tornaghi, 22 Angelina, 2 Marcone, 25 Sanè. All. Javorcic.
ARBITRO: Nicolò Marini di Trieste (Giorgio Lazzaroni di Udine e Mattia Segat di Pordenone).

From to… Costa Smeralda

Complice la radiazione del Pro Piacenza, sabato 16 marzo la Pro Patria non scenderà in campo, pur acquisendo tre punti a tavolino come da regolamento. Per rivedere i tigrotti all’opera – colpi di scena permettendo, visti i ben noti casi fidejussori di Lucchese e Cuneo – bisognerà attendere sabato 23 marzo (ore 14.30), quando i biancoblù faranno a tappa al “Porta Elisa” di Lucca, ospiti di una Lucchese in piena crisi societaria. Nel match d’andata, i bustocchi di Javorcic, due volte passati in svantaggio, riuscirono con Zaro prima e Mastroianni poi a riacciuffare i rossoneri toscani.

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