Animalisti: «Correte il Palio con cavallucci di legno». Siena si indigna, e Legnano?

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LEGNANO – Un Palio con cavallucci di legno al posto di quelli veri. A Siena da un paio di giorni non si parla d’altro, da quando cioè gli animalisti hanno avanzato la loro ultima proposta-provocazione. L’organizzazione no profit a sostegno dei diritti animali Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) ha scritto tanto di lettera al sindaco della città toscana, Luigi De Mossi, per chiedergli di far correre i fantini delle contrade a cavalcioni di bastoni di legno con la testa a forma di cavallo. Obiettivo: preservare gli animali veri, che secondo Peta hanno pagato un alto prezzo di vite al Palio senese, con 50 cavalli morti dagli anni Settanta a oggi. «Costringere i cavalli a correre finché non si rompono le ossa e crollano a terra – sottolinea Elisa Allen, direttrice dell’organizzazione – è un’immagine da incubo. Peta chiede alle autorità di Siena di eliminare questo spettacolo indegno e di abbracciare una nuova tradizione che non causa sofferenza».

Pronti mille esemplari. Ma l’idea non piace

Le prime reazioni, ufficiali e ufficiose, non vanno però nella direzione sperata dagli animalisti. La pagina Facebook ufficiale del Palio di Siena accoglie l’idea con sfottò e derisione per chi, come si legge in un commento, «non comprende cos’è il palio, il suo valore sociale, culturale e storico. Tantomeno l’amore che i senesi hanno per i cavalli». Anche da Palazzo le reazioni sono quantomeno freddine. E sì che Peta si offre di fornire gratuitamente mille cavallucci «una volta che si potrà dare il via di nuovo all’evento» dopo l’emergenza coronavirus. Per l’associazione animalista «la tradizione non dovrebbe mai essere una giustificazione per la crudeltà. Eppure il Palio di Siena, in cui i cavalli vengono frustati e costretti a correre a velocità folle per le strade della città, spesso distruggendosi le caviglie o rompendosi le zampe mentre lottano per superare le curve strette, è semplicemente crudele».

A Legnano meno incidenti e una clinica dal 1992

A Legnano non si ha finora notizia di simili suggerimenti. Nell’ultima edizione del Palio, l’anno scorso, gli animalisti inscenarono una protesta in piazza del Monumento, dov’erano stati confinati in un angolo e guardati a vista dalle forze di polizia. Va osservato che lo stadio dove si corre il Palio non presenta i rischi del percorso di Piazza del Campo: cadute e infortuni sono assai meno frequenti e si risolvono quasi sempre senza gravi conseguenze, sia per gli animali che per i fantini. Ciò non toglie che anche nella città del Carroccio la manifestazione abbia causato vittime fra i quadrupedi: l’ultima volta nel 2018, in una delle corse di prova in un centro ippico, quando un cavallo, Polveroso, fu soppresso in seguito alle gravi ferite riportate in una caduta. Dieci anni prima la stessa sorte era toccata a un altro cavallo, Balosso, infortunatosi durante la Provaccia. Fin dal 1992, su volere del Collegio dei Capitani e delle Contrade, è stata istituita una commissione veterinaria che segue tutto lo sviluppo della gara ippica e si occupa dell’idoneità fisica dei cavalli; in caso di infortunio di questi ultimi, interviene subito una clinica veterinaria mobile. Insomma, tutto fa pensare che sia a Legnano che a Siena la corsa continuerà a essere quella di sempre, a pelo di veri cavalli da corsa.

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