L’anteprima al Baff, un film pensato per i giovani ma che piace anche agli adulti

anteprima baff giovani adulti

di Andrea Minchella

Difficile catalogare “Bene ma non benissimo”. Difficile capire se questo film è stato realizzato solo per “teenagers”, per adulti, per bambini o per tutti questi tipi di spettatori. Ieri sera al Teatro Manzoni di Busto Arsizio, per esempio, all’anteprima nazionale di “Bene ma non benissimo”, scritto da Fabio Troiano e diretto da Francesco Mandelli, il pubblico, prevalentemente adulto o addirittura over sessanta, sembra aver apprezzato moltissimo un progetto che, almeno nelle intenzioni, sembrava essere stato pensato per un pubblico molto giovane. Il risultato, però, risulta inferiore rispetto all’inconsueto ed originale desiderio dei due attori comici di veicolare l’universale messaggio della pericolosità e della stupidità del fenomeno ormai ribattezzato “bullismo”. Il film, infatti, presenta una storia molto semplice ma abbastanza esemplificativa, che fatica però a strutturarsi a causa di una sceneggiatura esageratamente svuotata di profondità che vuole rappresentare in maniera troppo semplicistica dinamiche in realtà complesse e che necessiterebbero di un’analisi e di una lettura più articolata e approfondita. Se il pubblico destinatario è formato per lo più da ragazzini, il linguaggio scelto è fortemente didascalico e troppo lontano dalla realtà: anche il tema del bullismo, che doveva essere il principale ingrediente di questo racconto, viene sfiorato e solo in una scena viene “raccontato” in maniera troppo sbrigativa e superficiale. Il bene che vince sul male, qui, diventa una specie di mantra che sospende in maniera troppo irreale ogni vicenda che coinvolge la brava protagonista del film, vera pietra preziosa dell’intero progetto. Candida, infatti, grazie alla acerba ma estremamente promettente giovanissima Francesca Giordano, riesce a dare una forma più tridimensionale ad un racconto spesso appiattito e imprigionato da un susseguirsi di scelte stilistiche e linguistiche che poco hanno a che fare con un tentativo di raccontare una vicenda semplice, drammatica, ma con un registro leggero e spensierato. Un importante laboratorio, questo film, in cui i due autori hanno potuto misurarsi per, in futuro, mettere meglio a fuoco un modo più coraggioso per raccontare una piccola storia ma fortemente iconografica.

Apprezzabile, comunque, il fatto che questo progetto sia stato presentato in anteprima all’interno del Baff di quest’anno, in cui hanno avuto un posto d’onore molti film Italiani, e all’interno del quale si sono svolte molte proiezioni mattutine dedicate agli studenti delle scuole, che hanno potuto apprezzare importanti temi raccontati da diversi e stimolanti punti di vista.

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