“Antonelli uomo solo al comando”. Forza Italia chiede la verifica in Provincia

La solitudine del presidente

VARESE – Nella cosiddetta Prima Repubblica le verifiche politiche erano spesso l’anticamera delle crisi di governo e amministrative, a seconda degli ambiti. Lo erano e, nonostante sia “cambiato il mondo”, lo sono anche oggi. Tant’è vero che, lunedì 4 febbraio, il direttivo provinciale di Forza Italia ha deciso di chiedere la verifica a Villa Recalcati, cioè in Provincia. Motivo: “Serve maggiore collegialità” taglia corto Marcello Pedroni, responsabile degli Enti locali dei berlusconiani del Varesotto confermando l’esito della riunione. Per dirla in un altro modo, Forza Italia non intende essere messa in un angolino sulle decisioni più importanti. Al centro del mirino c’è, manco a dirlo, il presidente Emanuele Antonelli. Di nuovo Pedroni: “La sua è una gestione troppo personalistica”. In chiaro: Antonelli fa il decisionista, ma il suo ruolo istituzionale e, soprattutto, politico richiederebbe appunto “maggiore collegialità”.
Il disappunto forzista è però rivolto anche alla Lega, che viaggia, su certe questioni, per conto proprio, dimenticandosi degli alleati.

Rapporti tesi con la Lega

La goccia che ha fatto traboccare il vaso riguarda la scelta delle Fontanelle di Malnate quale sede per la cittadella delle emergenze, riservata alla protezione civile. Decisione scaturita da un incontro tra il sottosegretario leghista all’Interno, Stefano Candiani, il governatore della Lombardia Attilio Fontana, anch’egli della Lega, il consigliere regionale Giacomo Cosentino, che fa capo alla lista Fontana e, ultimo ma non ultimo, Emanuele Antonelli. “Nessuno in Provincia era stato avvisato” precisa Pedroni.

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La riunione contestata e che si è tenuta in Regione

Dicevamo che si tratta però della classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, visto che Forza Italia ha (avrebbe) un corposo elenco di situazioni da discutere con il presidente e con gli alleati del Carroccio.
Che cosa significa tutto ciò? Che stanno venendo al pettine i nodi all’interno della coalizione, destinati a riverberarsi anche su Busto Arsizio, dove i berlusconiani soffrono, guarda caso, il decisionismo del sindaco, sempre Emanuele Antonelli. “Il polpo cuoce nella sua acqua” diceva un paio di giorni fa a Malpensa24 Nino Caianiello, plenipotenziario forzista in provincia di Varese. Più che un aforisma del napoletano Caianiello, quasi una sentenza.

Rischio tutti a casa anche a Busto

Sullo sfondo di questa confusa situazione c’è il nuovo partito o movimento che dir si voglia di Attilio Fontana, Lombardia ideale. Contenitore contiguo alla Lega e al quale hanno già aderito diversi fuoriusciti da Forza Italia. In testa a tutti, qui nel Varesotto, Luca Marsico con il suo Insieme e Futuro. L’iniziativa di Fontana, che sarà presentata domani, mercoledì 6 febbraio, a Milano, finirà inevitabilmente per sottrarre consensi proprio ai berlusconiani e agli altri gruppi del centrodestra. Facile immaginare l’effetto che fa dentro Forza Italia.
Insomma, situazione in veloce movimento, con sviluppi imprevedibili. Molte le spinte per far saltare subito il banco, sia in Provincia sia a Busto Arsizio. Molte anche le richieste di una maggiore responsabilità istituzionale, che tenga conto delle impellenti necessità amministrative ed elettorali (a maggio si vota per le Europee). Benché, a complicare il quadro di riferimento, ci siano le voci dell’avvicinamento di Antonelli al nuovo movimento di Fontana. Una mossa che, se corrispondesse al vero, preluderebbe al traumatico divorzio del “civico” presidente di Villa Recalcati (non è iscritto ad alcun partito) dai suoi mentori, cioè i berlusconiani, che l’hanno spinto a diventare primo cittadino di Busto e poi proposto con successo al vertice della Provincia. “Non vorremmo che Antonelli diventasse un vuoto a perdere per Forza Italia” commenta sconsolato qualcuno del giro azzurro. “Ma prima che ciò accada, si torna tutti a casa”.

Antonelli Pedroni Fontana – MALPENSA24