Antonelli alla convention di Toti. Ma non cambia(mo): «Sono un civico, vado da tutti»

BUSTO ARSIZIO – C’è anche Emanuele Antonelli sul palco di “Cambiamo” con Giovanni Toti a Brescia. Rivendicando il suo ruolo «civico», con qualche frecciatina ai partiti. «Sono un po’ gelosi». E la sua collocazione non cambia: «Vado a tutte le convention di centrodestra – va ripetendo – dove mi invitano».

La par condicio antonelliana

Invitato come ospite all’assemblea di “Cambiamo! Con Toti”, il movimento fondato dal governatore della Liguria che ha strappato da Forza Italia, insieme ad Antonelli sul palco ci sono altri amministratori civici di centrodestra, tra cui un assessore di Pavia e il presidente della comunità montana della Val Brembana, in provincia di Bergamo. «Sono un civico» chiarisce subito alla platea il sindaco di Busto. «Un commercialista prestato alla politica». Ma sempre schierato «a destra e nel centrodestra». Nessuna scelta di campo per Antonelli, anche perché i partiti con cui governa Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, «sono un po’ gelosi», ammette sorridendo. Infatti da giorni, dopo che in giunta aveva annunciato la sua presenza alla convention di Brescia, il sindaco e presidente della Provincia ricorda di essere stato già ospite, quest’estate, alla festa provinciale della Lega a Golasecca e, in primavera, a quella regionale di Fratelli d’Italia a Malpensafiere, ma anche di aver già accettato l’invito del vice-commissario provinciale di Forza Italia Giuseppe Taldone a presenziare alla riunione varesina degli azzurri in programma il prossimo 5 ottobre.  Una perfetta par condicio, una sorta di “pax antonelliana” che, almeno finora, sta reggendo.

L’«amico di Busto Arsizio»

antonelli toti cambiamo bresciaAnche se nel suo discorso, applauditissimo dalla platea degli oltre 300 di “Cambiamo«»”, qualche sassolino nei confronti dei partiti Antonelli, con grande prudenza, se lo toglie, ricordando anche la sua esperienza come ultimo coordinatore cittadino del Popolo della Libertà, poco a suo agio con la politica delle scelte calate dall’alto, che dopo lo scioglimento del partito unico del centrodestra ha deciso di non aderire a nessuna formazione politica, ma che, diventato sindaco passando da un più unico che raro esperimento di primarie di coalizione, rispetta i partiti a cui deve la sua elezione alla guida della città. Eppure non manca un passaggio critico sull’«incapacità di ascoltare la base» e sul «distacco» della classe politica «dal mondo reale». Segno che Antonelli non intende rinunciare a ritagliarsi una sua autonomia dai partiti. E il leader di “Cambiamo” Giovanni Toti (nella foto) nel suo intervento conclusivo cita come esempio l’esperienza civica «dell’amico di Busto Arsizio».

La “macchinata” da Busto

E se Antonelli non si schiera, erano una ventina in tutto gli esponenti arrivati in delegazione dalla provincia di Varese per l’appuntamento con Giovanni Toti, chi per convinzione e chi per curiosità. Nella “macchinata” partita da Busto Arsizio alla volta di Brescia c’era anche, tra gli altri, l’ex presidente di Prealpi Gas (e attuale presidente della Gorla Servizi in quota civica) Paolo Montani, militante bustocco di Forza Italia ufficialmente “in fase di riflessione”, mentre a tirare le fila del movimento sul territorio, con la sigla “Cambiamo Varese con Toti”, è il saronnese Giuseppe Anselmo, già responsabile dei giovani di Forza Italia in Lombardia.

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