Aria irrespirabile a Beata Giuliana, il Comune chiede all’Arpa verifiche sulle puzze

BUSTO ARSIZIO – Puzze a Beata Giuliana, il problema si ripropone. Fioccano segnalazioni all’ufficio ecologia del Comune di Busto Arsizio per l’aria irrespirabile, in particolare nelle ore del mattino e della sera, e subito parte una lettera agli enti competenti – in primis Arpa Lombardia e Ats Insubria – per chiedere verifiche e approfondimenti ad hoc sull’origine delle “molestie olfattive”. Non è la prima volta che accade, ma i cittadini chiedono chiarezza.

Il sollecito ad Arpa

«Abbiamo raccolto le molteplici segnalazioni arrivate dai cittadini e ci siamo immediatamente mossi per chiedere ad Arpa, che è l’autorità regionale competente in materia ambientale, di fare tutte le verifiche necessarie» rivela il consigliere delegato all’ecologia Orazio Tallarida. «Ora aspettiamo risposte». Nella missiva partita da palazzo Gilardoni, e indirizzata ad Arpa Lombardia, Ats Insubria ma anche ai comuni limitrofi di Gallarate e Cassano Magnago, si parla di «un odore acre e persistente» rilevato soprattutto nella zona del quartiere di Beata Giuliana, a nord della città.

I soliti sospetti

I sospetti cadono ancora una volta su un impianto privato di compostaggio che si trova ai margini della zona industriale di Sciarè a Gallarate, vicino al confine con Cassano Magnago, e che già in passato era stato indicato come fonte degli odori nauseabondi che arrivano nella zona di Beata Giuliana. «È una vita che il quartiere deve sopportare questi odori» sottolinea sui social la “memoria storica” Giuseppe Gorini, già segretario cittadino della Lega. Nei mesi scorsi Legambiente aveva lanciato sui social una campagna di monitoraggio e raccolta di segnalazioni sulle “molestie olfattive”. Ma puntualmente il caso si ripropone. E, nell’esasperazione generle, c’è già chi si preoccupa per quando sorgerà il nuovo ospedale e si chiede come sarà compatibile con le puzze.

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