Arsago più forte del Covid: la festa della Madonna del Rosario si farà

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ARSAGO SEPRIO – La festa della Madonna del Rosario si farà. «Arsago la desiderava troppo perché non si facesse», racconta il consigliere delegato alla cultura, Mirco Garzonio. E i cittadini possono ritenersi soddisfatti: il 17 e 18 ottobre sarà festa in paese. «Sarà molto interessante perché localizzata completamente all’oratorio. Con tutte le precauzioni del caso, ovviamente». E non solo si potrà partecipare alla tradizionale processione che caratterizza questa ricorrenza. Ma si farà anche un pieno di cultura. Inclusa la consegna del noto premio Sciatt, destinato agli arsaghesi che si sono distinti per meriti.

Un week-end intenso

«Sarà un week-end intenso», spiega Garzonio. «E contro ogni previsione, riusciremo ad avere anche la cuccagna insieme ai ragazzi della leva 2001. Inoltre, per l’occasione installeremo un palo professionale, di circa 8 metri, messo a disposizione dagli amici di Aipc (Associazione italiana palo della cuccagna) di Bergamo». Mentre venerdì 16 verrà consegnata ai 18enni la costituzione e la bandiera italiana,«privatamente, vista la situazione: un momento importante, perché si investiranno i giovani arsaghesi di un ruolo attivo in città, sia come diritto civile che sociale. Ora diventano adulti», prosegue il consigliere. E ancora: «Sabato ci sarà una specie di progetto pilota del museo diffuso, insieme al gruppo Ticino Guide. Si tratta di un tour in bicicletta fra la bellezze naturali di Arsago. E l’arrivo è previsto al museo, dove alle 17 verrà inaugurata la tomba alla cappuccina, ritrovata in via Binaghi a Somma Lombardo. E con lei anche un corredo funebre: una cosa di pregio». La visita al museo è su prenotazione. Mentre il giorno dopo, domenica 18, verrà assegnato il premio Sciatt, «ma il vincitore sarà svelato solamente al momento della consegna», conclude Garzonio.

In attesa di direttive dal governo

«Tutto è pronto per partire anche quest’anno con la nostra festa», aggiunge poi il primo cittadino Fabio Montagnoli. «Speriamo che non arrivino direttive dai piani alti del governo. Sarebbe l’unico motivo in grado di fermarci», non nasconde. Anche perché la situazione contagi, attualmente, sembra allarmante. E lo spetto di un ritorno al lockdown preoccupa, fra gli altri, anche l’amministrazione. Ma per il momento si guarda oltre, e si rilassano gli animi in attesa di un week end di festa.

Museo, banda, biblioteca: Arsago pensa alla cultura nel post-Covid

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