Gli autobus da Legnano a Milano centro sono ok, Quaglia e Brumana: «Perché eliminarli?»

legnano pendolari movibus quaglia brumana

LEGNANO – Da tempo è calato il silenzio sullo spostamento del capolinea milanese dei bus diretti di Movibus. È quanto lamenta l’ex consigliere comunale di Legnano Futura Stefano Quaglia sulla pagina Facebook del Movimento dei Cittadini, da lui appoggiato nella campagna per le elezioni amministrative. «Visto che il sindaco metropolitano Giuseppe Sala – osserva Quaglia – non sembra per nulla interessato ai problemi dei pendolari della sua città metropolitana, contiamo sulla sensibilità del nuovo presidente dell’Agenzia TPL Daniele Barbone, che ben dovrebbe conoscere l’Alto Milanese visto che si è occupato di ACCAM, Elcon e dell’impianto biogas di Legnano».

Capolinea arretrato da Cadorna a Lampugnano

Secondo i programmi approvati poco più di un anno fa dall’Agenzia del trasporto pubblico locale del bacino della città metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia, il capolinea dei bus delle linee Z602 e Z603, che partono da Legnano e zona e raggiungono Milano percorrendo l’autostrada, dovrebbe essere arretrato da Milano Cadorna (centro città) a Lampugnano (periferia nord-ovest). «È davvero difficile – rileva Quaglia – comprendere la motivazione di tale scelta, soprattutto dopo quanto dichiarò l’ex presidente dell’Agenzia Umberto Regalia nel 2018, che evidenziava tenacemente come le autolinee provenienti dal Legnanese fossero le uniche a cui è concesso di entrare nel centro di Milano. Dobbiamo pensare che pendolari e studenti che ogni giorno raggiungono la metropoli siano dei privilegiati? Forse la città di Milano vuole “espellere” i bus dei pendolari dal centro del capoluogo e costringerli ad adeguarsi alla “logica dell’interscambio”, secondo cui è sufficiente che i passeggeri siano scaricati in una periferica stazione della metropolitana per poi raggiungere il resto di Milano. Ai pendolari per ora resta il salasso tariffario, che con il nuovo sistema STIBM “a corone” è punitivo per chi non usa i mezzi ATM, con una lievitazione da 488 a 712 euro all’anno (+46%)».

Tariffe più care e viaggi più lunghi

A detta di Quaglia, però, non sono questi i soli aspetti preoccupanti per i pendolari Movibus. «Ai pendolari – lamenta l’ex consigliere – è stato concesso di limitare l’arretramento a Lampugnano o a QT8, anziché a Molino Dorino come inizialmente previsto. Però a QT8 non esiste un’autostazione e quella di Lampugnano è satura, per non parlare delle sue condizioni di degrado. Se l’arretramento fosse attuato, si stimano dai 15 ai 30 minuti in più per ogni viaggio, senza tralasciare i disagi per chi oggi raggiunge la tratta di viale Certosa e corso Sempione, non servita da linee metropolitane. Perché in una fase in cui si deve cercare di ridurre a ogni costo il traffico privato dobbiamo assistere al taglio di un servizio pubblico che in poco più di mezz’ora collega il centro di Legnano con quello di Milano, anche con frequenze di 5 minuti? Circa 2.400 passeggeri al giorno per direzione e 1.200.000 km all’anno non sono pochi e mettono ancor più in rilievo l’importanza di queste autolinee. Le linee Z602 e Z603 – conclude Stefano Quaglia – sono una valida alternativa a un servizio ferroviario che rischia di collassare, dovrebbero essere addirittura implementate». Altro che penalizzarle.

Il candidato sindaco: «Il PD legnanese senta il compagno Sala»

«Dobbiamo ancora una volta constatare – chiosa Franco Brumana, candidato sindaco del Movimento dei Cittadini – che la città metropolitana è disinteressata al nostro territorio. A Sala dobbiamo ricordare che, per una legge assurda, è anche il nostro sindaco metropolitano anche se è stato eletto solo dai milanesi. Deve fermare il progetto assurdo di spostare l’arrivo dei mezzi Movibus. Sarebbe conveniente che anche il candidato sindaco del PD, Radice, se ne renda conto e prenda posizione nei confronti di Sala, che appartiene al suo stesso partito».

legnano pendolari movibus quaglia brumana – MALPENSA24