Amore e anarchia al Baff, a Legnano Agustina Macri racconta Soledad

baff soledad baleno anarchia

LEGNANO – «Ho voluto fare un film su una donna forte, una giovane alla ricerca di tante cose. In lei ho visto soprattutto una trasformazione interiore. Un cambiamento incredibile in appena otto mesi: la realtà supera la finzione». Agustina Macri ha così raccontato, rispondendo alla domande del pubblico a fine proiezione, la sua interpretazione della figura di Soledad Rosas. Ieri, giovedì 4 aprile, la Sala Ratti di Legnano ha ospitato una della anteprime del Busto Arsizio Film Festival 2019: “Soledad”, produzione italo-argentina incentrata sulla storia d’amore tra Sole e Baleno, attivisti anarchici morti suicidi nel 1998.

Dal romanzo di Martín Caparrós

In una sala Ratti cinta da un dispiegamento di forze di polizia, insieme a Celeste Colombo, patron del cinema legnanese, e Gabriele Tosi, presidente onorario del Baff, hanno presentato il film la regista Agustina Macri, l’attrice Eleonora Giovanardi, i produttori Simona Banchi e Alfredo Federico e la montatrice Natalie Cristiani, partecipando a fine visione al dibattito con il pubblico. Basato sul romanzo “Amore e anarchia” di Martín Caparrós, l’opera prima di Macri, figlia del presidente dell’Argentina, ripercorre la storia di Soledad Rosas, detta “Sole” (Vera Spinetta), da quando nel 1997, a 23 anni, lascia Buenos Aires. A Torino incontra Edoardo Massari, detto “Baleno” (Giulio Maria Corso), attivista No Tav di cui si innamora. Il 5 marzo 1998 vengono arrestati insieme a Silvano Pelissero (Marco Cocci) nell’ambito delle indagini della procura di Torino sugli attentati contro la costruzione della rete ferroviaria ad alta velocità in Val di Susa. Il 23 marzo Baleno si toglierà la vita in carcere e così farà Sole l’11 luglio, nella casa dove stava scontando gli arresti domiciliari. Entrambi sono diventati simbolo del movimento anarchico italiano in una vicenda dai tratti ancora oscuri: nel 2002, la Corte di Cassazione ha lasciato cadere l’accusa di sovversione e terrorismo per mancanza di prove.

Un tema d’attualità

Colombo ha ricordato l’epoca del cinema politico: «C’era molta retorica sull’ideologia, con personaggi non umanamente credibili. In questo caso, invece, ho trovato il percorso della protagonista rappresentato in modo molto profondo». Tosi ha richiamato l’attenzione sull’uso della penombra, nonché di inquadrature strette e primi piani: «Creano il ritmo per raccontare una storia estremamente tragica: il suicidio compiuto in questo modo è un omicidio. È un tema di oggi, raccontato con misura, pudore e un’introspezione pregevole». «Il film è molto attuale. Dopo quasi vent’anni oggi sta succedendo di nuovo» ha osservato anche Federico, ricordando la straordinaria unità di squadra nella sua realizzazione. A questo proposito Macri ha rivelato: «È stato un film forte, emozionale, sentivamo molto ogni cosa che facevamo. Quando abbiamo fatto le riprese in tribunale, ogni volta che dicevo stop e mi giravo vedevo che c’era qualcuno che piangeva. E anche quando abbiamo fatto la scena in cui si abbracciavano, c’era tutta la troupe che piangeva».

baff soledad baleno anarchia – MALPENSA24