Varese, picchetto d’onore in basilica per l’ultimo saluto al vicequestore Mondora

VARESE – Alle 15.30 di oggi, martedì 25 gennaio, Varese ha dato l’ultimo saluto al vicequestore della polizia di Stato Fabio Mondora.

Basilica gremita

Gremita la basilica di San Vittore di Varese con picchetto d’onore e le più alta cariche civili e militari del territorio per partecipare alle esequie concelebrate dal cappellano della polizia di Stato don Giorgio Spada e dal prevosto di Varese monsignor Luigi Panighetti. In basilica erano presenti anche il questore Michele Morelli, il sindaco Davide Galimberti e molti ex colleghi a testimoniare il valore sia del poliziotto che dell’uomo. Fabio Mondora aveva il grande valore di saper lasciare un segno.

Esempio di vita

Fabio è stato uomo di speranza. La speranza è sempre stata la sua cifra – ha detto don Spada durante l’omelia – Capace sempre di entrare in relazione con gli altri. L’abbraccio di preghiera che ci stringe oggi tutti insieme diventa fede vissuta. Ciascuno di noi ricorda dei momenti con Fabio. Non saranno mai perduti perché sono dono di Dio. Rendiamo grazie a Dio anche per il bene che Fabio ci ha dato. Per tutti noi lui è stato un grande esempio di vita”.

Servitore dello Stato

“Era un uomo che ha dato tantissimo alla polizia di Stato e il nostro dispiacere è colmato dal fatto che ora non soffre più. Ha saputo affrontare problemi complessi e delicati in tantissimi anni di servizio non solo a Varese e spesso a contatto con situazioni importanti per la sicurezza nazionale – ha ricordato il prefetto Francesco Messina alla fine della cerimonia ricordando il vicequestore Mondora con le parole di una collega: “Soffriva, lo ricordo in uniforme, fiero e sereno ed è stato in quel momento che ho capito che è un esempio per tutti, che lo consegna all’eterno“. L’intera basilica si è poi stretta attorno alla figlia Elisa e alla sorella Lara durante il loro personale saluto. Un lungo applauso ha accolto il feretro all’uscita dalla chiesa.