Varese, addetti delle pulizie del Comune in presidio. Il sindaco incontra le aziende

VARESE – Un presidio a Palazzo Estense per protestare contro la riduzione dell’orario di lavoro che è entrata in vigore ad inizio luglio con il cambio di appalto. I lavoratori che si occupano delle pulizie degli stabili comunali di Varese, che già avevano contratti part time con orari limitati, hanno scelto proprio il Municipio per manifestare il loro dissenso verso la decisione. Un’iniziativa promossa da Cgil e Cobas che si è svolta stamattina, 21 luglio. Del tema è stato interessato il sindaco Davide Galimberti, che incontrerà le due nuove aziende.

Orario tagliato del 20%

A illustrare la situazione è Laura Giannessi della Filcams Cgil di Varese. «Nel settore delle pulizie ci sono spesso dei cambi appalto: solo negli ultimi anni ce ne sono stati quattro, ma nelle occasioni precedenti le ditte avevano sempre mantenuto le stesse condizioni contrattuali. Questa volta invece le due aziende che hanno vinto l’appalto hanno deciso di ridurre l’orario dei lavoratori del 20%, ma gli stabili da pulire restano gli stessi». Il sindacato lamenta dunque un calo degli orari e conseguentemente dello stipendio, ma con un aumento del carico di lavoro.

I disagi per i lavoratori

Si chiamano Universal Service e Glh le nuove ditte subentrate a luglio, che hanno sede a Catanzaro. Anche Eugenio Busellato (Cobas) si sofferma sugli effetti del cambio appalto. «È un taglio molto pesante, che avviene all’interno di un contesto in cui i lavoratori hanno già un orario ridotto, in media di 15-20 ore settimanali. Molte lavoratrici sono anche monoreddito e hanno figli in età scolare e devono sostenere la propria famiglia». Sono 13 gli addetti coinvolti, di cui la grande maggioranza, cioè 11, sono donne.

Il sindaco incontrerà le aziende

I sindacati hanno portato la questione all’attenzione del sindaco Davide Galimberti. «Ci ha garantito – dicono i rappresentanti di Cgil e Cobas – che convocherà un incontro nei prossimi giorni con le due aziende che hanno vinto l’appalto e che poi ci ritroveremo per fare il punto e vedere se si può trovare una soluzione. Noi chiediamo il ritorno all’orario precedente, e se non dovesse cambiare nulla siamo pronti ad altre iniziative come giornate di sciopero».