Blade Runner batte Terminator e Matrix: il monologo di Rutger Hauer a Cortisonici

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VARESE – Blade Runner ha battuto Terminator e Matrix nella sfida tra distopie del cinema indetta dal festival Cortisonici, che ha scelto questo tema per il Focus dell’edizione 2024; a confrontarsi a colpi di clip, aneddoti e retroscena ieri, venerdì 5 aprile, ai Magazzini del TuMiTurbi di Varese, sono stati rispettivamente Andrea Bellavita, Rocco Moccagatta – già protagonisti l’anno scorso del primo incontro di boxe cinematografica – e Mauro Gervasini, firma storica del settimanale “Film Tv” nonché docente all’Università dell’Insubria e all’Istituto Antonioni di Busto Arsizio.

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Le categorie estratte

La serata, che è stata introdotta da Massimo Lazzaroni e Matteo Angaroni, ha visto i “supercritici” affrontarsi, in rappresentanza dell’opera scelta da ciascuno, nell’ambito di varie categorie estratte a sorte dal pubblico, e in questo caso “Combattimento action”, “Miglior Monologo”, “Migliore battuta”, “Pippozzo”, “Androide” e “Cose che volano”.
«Il mio merito – ha detto Bellavita alla vittoria di Blade Runner – è stato leggere la categoria nella mail, a differenza di altri», contestando così la scelta di Moccagatta di interpretare l’ultima in lista come la sequenza che più fosse rimasta nella memoria collettiva. Già in apertura si erano viste scintille tra i contendenti, con l’uno a dichiarare «Chiedo l’handicap come a golf, non c’è storia», e l’altro a replicare, armato come Terminator: «Venite con me se volete vivere».

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Lezioni di kung fu e «aspetto fuori»

Il campo più conteso è stato quello del “Pippozzo”, “pizza” cinematografica poi conquistata da Blade Runner per il dialogo tra l’“Adamo” Roy Batty e il “Dio” dottor Tyrell con ventitré voti, e Matrix e Terminator a incalzare – diciannove e diciassette voti – con la rivelazione di Morpheus a Neo sulla vera natura della realtà e il cupo quadro del futuro che si prospetta a Sarah Connor una volta giunta al distributore di benzina. La sfida aveva avuto inizio con le lezioni di kung fu impartite a Keanu Reeves che avevano messo in vantaggio Gervasini, ma Moccagatta ha poi saputo imporsi con la battuta «I’ll be back», inizialmente tradotta in Italia con un anonimo «aspetto fuori», e, inevitabilmente, con il migliore androide Schwarzenegger.

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Macchine assassine e virus contro icone verbali

Vittorie che non sono però bastate per sconfiggere la pellicola difesa da Bellavita, forte del micro-monologo improvvisato da Rutger Hauer: gli sono stati vanamente contrapposti il discorso di Kyle Reese sulle macchine assassine – «Terminator non ha tempo per far monologhi, è un inseguimento dall’inizio alla fine», ha osservato Moccagatta – e quello fatto a Morpheus sugli umani che agiscono come virus: «Un manifesto dell’Antropocene nocivo ante litteram – ha commentato Gervasini – anche le Wachowski ci mettono un pizzico di b-movie: qui l’Agente Smith fa come il Cobretti di Cobra quando dice: “Tu sei il male, e io sono la cura”».
Ma Blade Runner è l’opera che racchiude le celeberrime parole “io ne ho viste cose che voi umani non potreste mai immaginarvi”: in uno sfondo «visivamente splendido – così Bellavita – una delle più grandi icone verbali dagli anni Ottanta. Grazie alla sua asciuttezza e brevità, uno di quei casi in cui il cinema è riuscito a penetrare anche l’immaginario di chi non ha visto il film».

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I premi di Cortisonici Ragazzi

Successo per Cortisonici Ragazzi con le due mattinate di venerdì 5 e sabato 6 aprile dedicate ai più giovani, che hanno visto tanti studenti riempire il cinema Nuovo.
Per la sezione under 19, la giuria formata dal festival Corti a Ponte ha assegnato il primo premio a “Sulle naturali conseguenze”, realizzato dai licei classico e linguistico Buratti e artistico Orioli di Viterbo, “per la struttura narrativa sofisticata di questo cortometraggio che affronta in modo incisivo la questione ambientale. Per la valenza educativa del progetto che coinvolge gli studenti nella formazione cinematografica. Per l’alta qualità cinematografica, tra i cui elementi colpisce in modo particolare l’interpretazione attoriale dei ragazzi, curata ed efficace”. A consegnare il premio sul palco è stata la consigliera comunale Helin Yildiz.
L’Einaudi di Varese si è aggiudicato quattro premi, con due menzioni speciali assegnate dalla giuria, il premio dell’organizzazione e il premio social. La prima menzione è andata a “Odyssey”, realizzato dalla classe quarta C dell’istituto, “per la ricerca artistica di un uso originale del linguaggio cinematografico che eleva il racconto oltre gli stereotipi”, la seconda a “Butterfly effect”, realizzato dalla terza C “per l’originale messa in scena, per la dinamicità della struttura narrativa, per l’accurata e complessa animazione stop-motion”. “Butterfly effect” ha inoltre ricevuto il premio assegnato dagli organizzatori del festival. Infine il premio social, decretato dal pubblico, è andato a “Super-Morto” di Manuel Pagani e Mattia Volonté.
Per Cortisonici Academy, la sezione delicata agli aspiranti registi di università e scuole di cinema post-diploma, la giuria formata dalla redazione di Cinequanon ha conferito il primo premio a “Home” di Janina Hüttenrauch (Hamburg Media School – Germania) “per il coraggio di affrontare attraverso codici linguistici che, con la rinuncia ai dialoghi, delegano all’espressivo bianco e nero delle immagini e all’intensità degli attori, un tema doloroso e di scottante attualità, racchiudendo nella sua durata la complessità di emozioni lancinanti”. A consegnare il premio sul palco è stato il consigliere Alessandro Pepe.
Menzione speciale della giuria a “Fast life” degli studenti dell’Istituto Antonioni di Busto “per la capacità di delineare la narrazione con varietà di linguaggio, con cura dei dettagli e delle scelte di regia, fotografia e montaggio, facendoci immergere per qualche minuto senza moralismo nel microcosmo di una sottocultura giovanile”. Il premio assegnato dall’organizzazione è andato a “Waldeinsamkeit” di Gabriele Angrisani (Iulm Milano), con una menzione speciale per “Inanimato” di Alessandro Lezzi e Giona Zapparoli.

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