Gestione condivisa dei boschi della Valle del Lanza: l’Asfo si presenta a Vedano

VEDANO OLONA – L’Asfo Valle del Lanza sbarca a Vedano Olona, proprio dove è formalmente nata. È infatti in programma per la serata di venerdì 17 marzo alle ore 20.45 (nell’Aula Studio presso la Biblioteca in Via Fara Forni 1) l’incontro di presentazione ai cittadini vedanesi dell’associazione fondiaria che è si costituita di recente con l’obiettivo di proporre alle comunità una gestione condivisa e sostenibile dei boschi.

L’invito ai proprietari

La nascita ufficiale dell’Asfo è avvenuta il 14 gennaio scorso con la firma dell’atto costitutivo. L’incontro pubblico di Vedano, che si svolge in collaborazione con Parco Pineta, Parco Valle del Lanza e Oikos, è rivolto in particolare ai proprietari di boschi e appezzamenti di terreno che possono essere interessati ad entrare nell’Associazione fondiaria. Tutte le amministrazioni pubbliche hanno già conferito la gestione dei propri terreni boschivi all’Asfo, creando così il primo nucleo a cui si sommeranno i terreni dei privati cittadini che vorranno unirsi a loro. I proprietari aderiscono volontariamente e gratuitamente, non perdono la proprietà del bosco ed è sempre consentito l’autoconsumo (ad esempio della legna per la stufa o il camino).

I comuni coinvolti

Tra i soci fondatori ci sono anche i comuni del Parco Valle del Lanza: Vedano Olona, Malnate, Solbiate con Cagno, Valmorea e Bizzarone. In tutto sono oltre 1350 gli ettari su cui l’associazione andrà ad operare, che rappresentano circa il 41% della superficie dei sei comuni del Plis Valle del Lanza. Le Asfo sono strumenti che permettono di gestire in maniera condivisa il territorio, soprattutto nei casi in cui sono presenti boschi incolti o abbandonati e terreni agricoli non utilizzati, come accade in diverse aree del Parco Valle del Lanza. Le associazioni fondiarie (sul territorio varesino il caso pilota è stato quello di Luvinate) sono uno strumento recentemente normato da Regione Lombardia per superare il problema del diffuso frazionamento della proprietà boschiva. La divisione in piccole proprietà, a volte silenti per mancanza di successioni e spesso in un territorio con poca viabilità forestale, ha acuito i problemi derivanti da un progressivo e costante abbandono dei boschi tipico dell’areale prealpino.

Risposta ad un’esigenza

L’obiettivo è il ritorno ad una gestione forestale attenta alle necessità locali, ma anche costruire una filiera forestale sostenibile che riporti il bosco ad essere un valore per la comunità e non una fonte di rischi. «Le Asfo sono nate proprio per rispondere ad una forte esigenza territoriale – spiega il direttore del Parco Pineta Gabriele Pozzi – terreni frammentati, con tante proprietà composte da piccoli appezzamenti, non consentono una gestione razionale e sostenibile economicamente per i tanti piccoli proprietari. L’associazione dei diversi appezzamenti e la loro gestione condivisa consente di individuare le migliori e più economiche soluzioni, nel rispetto delle buone pratiche agricole e forestali, degli equilibri idrogeologici e della salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio». A guidare l’Asfo sarà un consiglio direttivo che per i prossimi tre anni avrà il compito di aggregare le proprietà e avviare i primi progetti di recupero e valorizzazione dei boschi della valle, oltre che di reperire le risorse necessarie. L’avvio è stato possibile grazie ad un contributo di Fondazione Cariplo nell’ambito del Bando Eco, coordinato dal Parco Pineta.