Braccio di ferro tra giunta e minoranze a Legnano sul destino di Manifattura e Tosi

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LEGNANO – Conservare una memoria storica della città, o sacrificarla per il suo futuro sviluppo urbanistico? È la questione intorno a cui ruota il dibattito politico a Legnano in merito alla centralissima Manifattura, oggetto di un ambito di trasformazione (At) compreso nella variante del Pgt proposta dalla giunta Radice e oggi, lunedì 9 ottobre, al centro della commissione consiliare “Città futura” convocata su richiesta di alcuni commissari di minoranza; in discussione anche la previsione di costruire edifici per complessivi 41.000 mq nell’area meridionale della Franco Tosi (nella foto, un dettaglio della Manifattura con a destra l’area nord della Tosi; sotto, l’At della ex Manifattura e le sue parti vincolate dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio).

Brumana: «In arrivo impressionanti colate di cemento»

«Due aree connesse che riceveranno impressionanti colate di cemento» ha esordito il consigliere civico Franco Brumana, autore anche di un appello al sindaco «affinché sospenda il procedimento di approvazione del nuovo Pgt, tuteli e valorizzi la Manifattura e si dia da fare per assicurarne utilizzi adeguati alle sue potenzialità». Brumana ha ricordato i «notevoli pregi storici, estetici e architettonici del complesso, che abbonda di elementi decorativi, è importante nella storia dell’architettura e dell’archeologia industriale, ha una rilevanza identitaria e di memoria e soprattutto è stato progettato come cittadella a sé stante, in cui si trovava tutto all’interno perché impiegava manodopera femminile assunta fin dai 12 anni di età.

«Nel Pgt – ha proseguito il consigliere del Movimento dei Cittadini – non c’è nulla di quanto promesso in campagna elettorale e in questi tre anni nulla si è fatto per sviluppare le idee allora suggerite quali una facoltà universitaria, l’Its, laboratori artistici o artigianali, sedi congressuali, il museo della bicicletta, il mercato coperto. Per contro, si vogliono demolire alcuni edifici solo perché non tutelati dalla Sovrintendenza, ma comunque compresi nel Naf o Nucleo di antica formazione: una previsione impensabile e inaccettabile da chi ama Legnano, come i numeri delle nuove volumetrie da costruirvi, che come nell’ex Tosi sono talmente elevate che dovranno svilupparsi necessariamente in altezza, superando il Grattacielo».

Fedeli: «Ancora nessun progetto, ma tanti servizi»

Pronta la replica dell’assessore all’urbanistica Lorena Fedeli: «La planimetria dell’At non è un progetto – ha puntualizzato – La Soprintendenza ha competenza in materia per individuare le parti da vincolare e quelle da escludere da tale vincolo. Per quanto riguarda le volumetrie, la quota residenziale era prevista anche nel precedente Documento di piano ed è stata da noi limitata. Il consigliere Brumana dimentica poi i servizi per i cittadini compresi nella “Manifutura”; rimarrà anche la piazza prevista al posto dei capannoni. Quanto al Naf, non c’è alcun vincolo relativo alla demolizione o meno».

Nel dibattito sono intervenuti, fra gli altri, i commissari Francesco Toia (Toia Sindaco) per rimarcare «le discrepanze notevoli tra gli attuali contenuti dell’At e quanto sostenuto nel programma elettorale. Il Comune poteva benissimo trovare i pochi milioni che servivano per comprare l’intera area»; Federico Amadei (gruppo misto): «Al di là dei vincoli, chiedo se i 2.500 mq di superficie commerciale sono compatibili con l’idea del mercato coperto, e se lo sono i 21.000 metri cubi di edificazione previsti con quella del polo culturale o della nuova biblioteca. E poi manca la concertazione con i cittadini»; e Letterio Munafò (Forza Italia) che ha bollato come «provocazioni» le affermazioni del commissario di maggioranza Giacomo Pigni (Pd): «Noi non facciamo proclami come dice, cerchiamo un confronto per trovare le soluzioni ideali per la nostra città».

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