Parla Attolini e non si dimette: «Non sono nazista. La foto? Ognuno ci vede quel che vuole»

BUSTO ARSIZIO – «Quella non è un’immagine di Hitler, ma un paesaggio di montagna che si presta a molteplici interpretazioni. Ognuno ci può vedere quello che vuole». Fuori Busto per lavoro, Francesco Attolini dice la sua, e nega tutto, sul caso della foto di montagna da cui emerge il profilo del dittatore nazista Adolf Hitler. «Ora stanno strumentalizzando questa vicenda come per la pesca dell’Esselunga, ma io non prendo in considerazione le richieste di dimissioni».

Attolini nega tutto

Il tutto mentre il centrodestra di Busto, che si è riunito questa sera (9 ottobre) è in stallo e sta facendo pressing per ottenere un suo passo indietro dall’incarico di amministratore unico di Agesp Energia. «Macché foto del Führer, ci vuole fantasia per vedere Hitler senza baffi e coi capelli a spazzola – ribatte l’esponente di Fratelli d’Italia di Busto Arsizio – ognuno dietro a quel paesaggio di montagna ci vede quello che vuole. Qualcuno ci vede altri personaggi, come Charlie Chaplin o Guido Nicheli, lo Zampetti dei Ragazzi della Terza C, qualcun altro ci vede un’iguana o l’euro. Lo dimostra il fatto che ha catturato quasi 30 like, e tutti da persone non certamente naziste, che semplicemente ci hanno visto quello che volevano loro. L’accostamento al giorno dell’attacco a Israele poi non c’entra niente: ammetto la mia ignoranza su una questione di politica internazionale». Per Attolini è come per la pesca dell’Esselunga, che è stata massacrata per giorni dagli opinionisti e dalla stampa di sinistra. Anche dietro a quell’immagine puoi vederci quello che vuoi».

«Qualcuno mi deve delle scuse»

Ma perché ha postato quell’immagine? «Senza un motivo particolare» la pronta risposta. Ma l’attenzione sulla vicenda è stata ampia e quasi tutti ci hanno visto dietro la figura di Hitler. «È una strumentalizzazione, fa parte della politica – rimarca Francesco Attolini – capisco il Pd: a loro do fastidio, mi hanno combattuto dall’inizio. Ma io sono chiamato a far quadrare i conti e risponderò coi numeri. Mi aspetto critiche costruttive quando ci saranno i numeri, le altre le rigetto. Anzi, dopo questi miei chiarimenti mi aspetto delle scuse, perché le offese che hanno fatto alla mia persona sono gravissime e mi potrei riservare di valutare se sono penalmente rilevanti». Tra le accuse, quelle di nutrire simpatie nazifasciste. «Ma io non sono né fascista né nazista, è un’accusa che non posso tollerare – fa notare il numero uno di Agesp Energia – il nazismo è stata una cosa orribile come il comunismo, totalitarismi che hanno fatto migliaia di morti e che vanno condannati tutti. Rimando al mittente le accuse e ricordo che quando intitolai il Circolo di Busto Arsizio a Giorgio Almirante riportai la frase di Almirante “non può definirsi fascista chi è nato nel Dopoguerra”. Io sono nato nel ’77, perciò non posso dichiararmi fascista».

«Pellicini? Saggio»

Pellicini intanto però gli ha revocato gli incarichi in Fratelli d’Italia: «È stata una scelta saggia – per Attolini – conosco Pellicini e so che è una persona saggia. È giusto così, per evitare strumentalizzazioni, soprattutto a Samarate dove l’anno prossimo si va al voto. Poi, come ha detto Pellicini, decideranno gli organi di partito». L’amministratore unico di Agesp Energia però non prende in considerazione le richieste di dimissioni dal suo incarico: «No. Ogni giorno uno del PD si alza e chiede le dimissioni di uno del centrodestra. Si inventino altro di più concreto e fondato. Non illazioni e accuse gravissime e infondate». Le richieste però, sebbene per ora non ufficiali, arriverebbero insistenti anche dal centrodestra. «Nel caso, sarò sentito e giudicato da una commissione disciplinare, come ha giustamente detto Pellicini. Accade ciò in tutti casi, anche nel mio». Ma, c’è da scommetterci, non finisce qui.

busto arsizio francesco attolini – MALPENSA24