Busto, 56 alloggi Aler inutilizzati in via Tito Speri: bloccati da 2 anni dalla burocrazia

BUSTO ARSIZIO – In via Tito Speri ci sono oltre 50 alloggi popolari finiti da due anni che attendono solo di essere sbloccati. Sono le palazzine del “contratto di quartiere 2”, vicino al macello civico e dietro all’albergo (anch’esso mai aperto) di via Magenta: in parte ristrutturate e in parte edificate ex novo dall’Aler, l’agenzia regionale per l’edilizia residenziale, non sono mai state messe a disposizione dei cittadini in graduatoria per una casa popolare a causa di un contenzioso con l’impresa che le ha realizzate. Uno scandalo in una città che ha “fame” di alloggi di edilizia pubblica.

Gli alloggi Aler

La questione era stata sollevata recentemente nel corso di un incontro alla sede dell’associazione Passaparola, che si occupa di assistenza alle famiglie bisognose. Molte delle quali attendono da tempo una casa nelle graduatorie per le assegnazioni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Un palese controsenso rispetto al fatto che in via Tito Speri, nel “quartiere Aler” che è stato oggetto negli ultimi due decenni di importanti investimenti pubblici, ci sono delle intere palazzine nuove, o appena ristrutturate a nuovo, che attendono di essere occupate. Le facciate riverniciate e i serramenti nuovi di zecca lo mostrano in modo visibile a chi passa da via Tito Speri. Per la precisione sono 56 i nuovi alloggi che potrebbero dare una boccata d’ossigeno importante per sfoltire le graduatorie. Da due anni i lavori sono finiti ma gli alloggi sono ancora vuoti.

Il Comune attende

«Purtroppo c’è un contenzioso in corso, nel quale il Comune non può mettere becco» ammette l’assessore uscente ai servizi sociali Osvaldo Attolini. Una questione, pare, di collaudi, che riguarda l’impresa che ha realizzato gli alloggi e l’Aler, proprietaria delle palazzine. Una faccenda burocratica, che però impedisce di assegnare gli alloggi e consegnare le chiavi, dando una risposta importante all’emergenza casa in città. «Abbiamo chiesto di sbloccare e rendere disponibili quantomeno gli alloggi al piano terra, che sarebbero già utilizzabili a prescindere dal contenzioso» rivela Attolini. Un problema che da settimana prossima sarà sul tavolo del nuovo assessore ai servizi sociali, che dovrebbe essere la leghista Paola Reguzzoni.

“Il contratto di quartiere 2”

Un investimento complessivo da oltre 3,6 milioni di euro. L’intervento ha previsto la realizzazione di due edifici residenziali per 32 alloggi con autorimessa interrata, e la ristrutturazione di due edifici residenziali esistenti per ulteriori 24 alloggi. Gli edifici di nuova edificazione sono caratterizzati da quattro piani fuori terra e da un piano interrato destinato a locali accessori. Sui lotti di nuova edificazione è stata realizzata un’autorimessa interrata, parzialmente a cielo aperto, per 47 posti auto e relative aree di manovra. La ristrutturazione dei fabbricati esistenti ha previsto una diversa distribuzione interna, l’isolamento termico e acustico dell’involucro, la realizzazione di nuovi vani scala e ascensore. Sia i fabbricati di nuova costruzione sia quelli oggetto di ristrutturazione sono collegati alla rete di teleriscaldamento. Tutto pronto dall’ottobre del 2019, due anni fa, ma mai utilizzato.

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