Antichi portoni e portali di Busto, in biblioteca la presentazione di due studi

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BUSTO ARSIZIO – Alla scoperta dell’identità di Busto attraverso la conoscenza della sua architettura storica: oggi, mercoledì 19 maggio, nella sala Monaco della biblioteca comunale è in programma alle 18.30 la presentazione di due studi promossi dal Gruppo Ricerche Storiche di Borsano.
Il primo è dedicato ai “Portali di Santa Maria, poi di Santa Croce”, il secondo ai “Portoni e Portali di Borsano” ed entrambi i progetti hanno il patrocinio della città e il supporto dell’ordine degli architetti della Provincia di Varese.
La presentazione, a cui parteciperà la vicesindaco e assessore a Identità e Cultura Manuela Maffioli, sarà a cura di Mario Colombo del Gruppo Ricerche Storiche di Borsano, realtà che fa parte del Tavolo Identità, coordinato dall’assessorato alla Cultura. Saranno coinvolti anche gli architetti Augusto Spada e Rolando Pizzoli e Elena Brancaglion, studentessa del Politecnico di Milano. Per partecipare, basta iscriversi cliccando sul link https://www.eventbrite.it/e/154670149581.

Un museo all’aperto

Nel 1605, nell’ingenuo tentativo, in ottemperanza alle norme dettate da San Carlo, di trasformare il prisma perfettamente simmetrico di Santa Maria in una tradizionale chiesa longitudinale, fu murata l’entrata dalla piazza e si aprirono due porte laterali a quella del lato occidentale.
Durante i restauri di Carlo Maciachini del 1873-77 si ripristinò la situazione primitiva, e i grandi portali in pietra, monumentali, dalle tipiche forme barocche, furono trasferiti sul fianco della chiesa di Santa Croce, nell’omonima via. Nel 1975 la chiesa, diventata di proprietà privata, fu demolita e i portali furono smontati, accatastati in un deposito di materiali edili, passati attraverso diverse proprietà. Oggi, riscattati da un comitato di privati cittadini, saranno restaurati e rimontati contro una parete cieca del giardino della casa prepositurale, insieme a un terzo portale del 1710 di incerta provenienza e a una grande pietra con incisa la data del 1569, che apparteneva alla base della lanterna di Santa Maria.
Questi nuovi reperti architettonici si aggiungono a quelli già esistenti da tempo nel giardino, provenienti da San Gregorio e da San Giovanni, formando un piccolo ma interessante museo all’aperto dell’architettura bustese dei secoli scorsi.

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Una banca dati per conservare le testimonianze storiche

Nel periodo di ottobre e novembre è stato effettuato un censimento degli antichi portoni e portali del rione di Borsano, promosso grazie a una collaborazione tra il Gruppo Ricerche Storiche di Borsano e la Famiglia Sinaghina, che si sono avvalsi dell’opera di una studentessa del Politecnico di Milano, Elena Brancaglion, seguita dalla Giuliana Cardani, docente del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale dell’ateneo milanese; lo studio si è proposto come un “esperimento”, da cui proseguire per approfondire la conoscenza dell’architettura storica affinché non vada dispersa in nome di una pretesa modernità e funzionalità.
L’auspicio è quello di allargare gradualmente questo studio, per ora limitato ai portoni e portali del solo nucleo storico della frazione, già Comune autonomo fino al 1928, anche a tutto il resto del territorio comunale, estendendolo anche a tanti altri elementi architettonici dell’edificato del passato, con l’obiettivo di predisporne una consistente banca dati che possa essere consultabile soprattutto agli operatori del settore edilizia per accrescere la sensibilità e la conoscenza, e favorire la conservazione di testimonianze storiche “minori”, ma comunque importanti per l’identità di Busto Arsizio.

M24 TV – Manuela Maffioli: «Busto Arsizio si rilancia anche con la cultura»

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