Fondi PNRR a Busto, Farioli rilancia: «Casa di comunità all’ex oratorio di Sacconago»

L'ex oratorio di Sacconago. Nel riquadro, Gigi Farioli

BUSTO ARSIZIO – «Sconfortante vedere Busto esclusa dal piano di infrastrutture ospedaliere di Regione Lombardia, quando cinque anni fa era qui l’unico investimento. Sulla sanità la città deve tornare a giocare un ruolo da protagonista». Parola di Gigi Farioli, ex sindaco e oggi alla guida del gruppo di minoranza Popolo, Riforme e Libertà, che invoca una collaborazione bipartisan anche sul futuro della sanità territoriale e rilancia la proposta di una casa di comunità all’ex oratorio di Sacconago. «A maggior ragione se arriveranno i fondi del PNRR per la sua ristrutturazione».

La proposta di collaborazione

Gigi Farioli si prepara a mettere nero su bianco, in una lettera aperta all’amministrazione, i propositi di collaborazione sul bilancio preventivo 2022, ma «soprattutto sul tema della sanità», per dare continuità ad un «processo che ha avuto una sorta di pallida anticipazione nell’intesa sullo sconto Tari» di qualche giorno fa in commissione bilancio. E, pur non rinunciando all’idea che non sia solo un tavolo ma una vera e propria «commissione sanità, come la sta istituendo Gallarate», il “teatro” di un confronto tra maggioranza e opposizione, l’ex sindaco guarda al modello Milano, dove «gli assessori e la commissione welfare si sono incontrati con il responsabile dell’ATS milanese per proporre un progetto organico di case di comunità».

Progetto organico sulla sanità territoriale

«Perché non farlo anche a Busto? – la domanda che cela una proposta di Gigi Farioli – attraverso le commissioni, e in attesa di una commissione sanità, si potrebbe far nascere una proposta organica di case di comunità, ospedali di comunità e Cot per il nostro territorio». Anche per «superare l’assenza pericolosa degli investimenti su Busto e il suo intorno», che «con grande sconforto» il capogruppo di PRL ha notato nel piano da 1,7 miliardi di potenziamento delle strutture ospedaliere e territoriali che Regione Lombardia ha annunciato nei giorni scorsi. Perché suscita scalpore il fatto che «la più ambiziosa programmazione infrastrutturale sanitaria della Lombardia veda l’assenza totale di Busto e del suo territorio, che cinque anni fa con il nuovo ospedale era l’unico investimento previsto in Lombardia». Mentre altre strutture, immaginate solo negli ultimissimi anni, come il nuovo ospedale di Cremona, sono state già inserite nel piano.

Casa di comunità a Sacconago

E allora Busto deve tornare a giocare un ruolo da protagonista rispetto alle scelte di Regione Lombardia, magari coinvolgendo gli stakeholder, i medici, i servizi sociali per un progetto pilota» sulle strutture della medicina territoriale «anche alla luce del fatto che la delibera regionale parla di Busto solo inanellando una serie di immobili di proprietà di Regione Lombardia (come le sedi ATS di piazza Plebiscito e viale Stelvio, ndr) ma non rispondenti alle vere esigenze di case di comunità». Ed è in quest’ottica che l’occasione di un immobile da ristrutturare come l’ex oratorio di Sacconago, con i fondi del PNRR che potrebbero rientrare dalla finestra come da impegno del ministro Lamorgese al Senato, sarebbe ideale per ospitare una casa di comunità. A maggior ragione se arriveranno i fondi Pnrr, ma anche prescindendo da questo – sottolinea Farioli – ricordo che a Busto fummo i primi a fare una casa della salute in tempi che allora non erano maturi, oggi invece sarebbe importante e perché non proprio a Sacconago?».

busto arsizio ospedale gigi farioli – MALPENSA24