BUSTO ARSIZIO – Lo scudetto del nuoto artistico val bene una festa. La Busto Nuoto del presidente Renato Borroni si ritrova allo Shed Club di Busto Arsizio per celebrare il secondo titolo nazionale a squadre delle “Draghette” del sincro. «Abbiamo coronato un sogno dopo dieci anni di lavoro» rivela il “Pres”, che tra le 200 atlete della società bustocca molte chiamano, e acclamato, come “Renny”.
La festa
Uno scudetto che per il Pres è «il segno di un vivaio che ci ha permesso di coronare un sogno grazie ad uno staff tecnico di prim’ordine e ad un impianto che era di prim’ordine». In ogni caso, «un risultato che mai avrei pensato all’inizio della stagione – racconta Renato Borroni – dopo Riccione, quando abbiamo vinto il titolo italiano del duo, ho iniziato a pensarci. Sapevamo di giocarci il titolo a Busto Arsizio e le esordienti hanno fatto un grosso exploit, permettendoci di vincere uno scudetto che aspettavamo dal 2012. In questi dieci anni abbiamo costruito qualcosa di importante».
I presenti
Alla festa sono intervenuti, per l’amministrazione comunale, l’assessore allo sport Maurizio Artusa e la vicesindaco Manuela Maffioli, oltre alla presidente di ASSB Cinzia Ghisellini e al presidente del Panathlon Malpensa Giovanni Castiglioni. Via video sono arrivati oet i saluti del governatore della Lombardia Attilio Fontana: «Siamo orgogliosi di voi, della vostra tenacia e determinazione. Questa è una festa per Busto e per l’intera Lombardia che è con voi».
Celebrazioni
Un’occasione mondana per il club che si allena alla piscina Manara e che vanta quasi 200 atlete in tutto tra le piccolissime e le master. Durante la festa, prima del taglio della torta e dopo un video emozionale che ha riassunto la scorsa stagione (accompagnato da entusiasno eap, la Busto Nuoto ha consegnato un riconoscimento alle due campionesse europee di duo, Susanna Pedotti e Alessia Macchi. Ora sta per iniziare la nuova stagione: il primo appuntamento è in casa, alla Manara, il prossimo 2 ottobre: «Ripartiamo con le più giovani. L’obiettivo è dare il massimo».