Caos ingresso autostrada a Busto. «Venga a farsi la coda chi ha chiuso Sant’Anna»

BUSTO ARSIZIO – «Entrare in autostrada a Busto al mattino è un calvario. Inaccettabile». Ancora caos all’ingresso della A8 per i pendolari diretti a Milano. Non si placano le proteste per la decisione di Anas di installare una fila di new jersey di cemento a chiusura del varco di Sant’Anna per l’ingresso in autostrada, già oggetto di una petizione online che ha raccolto moltissime adesioni. Le mattinate dei pendolari dirette a Milano sono un incubo anche per chi sceglie l’auto invece del treno.

Il calvario

francesco iadonisi bustoIl manager bustocco Francesco Iadonisi, leader del gruppo Risvegliamo Busto, stamattina si è trovato imbottigliato nel traffico per entrare in autostrada. «Un calvario inaccettabile – commenta Iadonisi dopo aver finalmente imboccato la A8 – da quando è stata presa la sciagurata decisione di chiudere con i new jersey l’ingresso in A8-336 da Sant’Anna l’accesso dell’autostrada di Busto è impraticabile. Una coda unica dalla rotatoria di Malpensafiere». Una situazione non degna della quinta città della Lombardia, destinata addirittura a peggiorare quando verrà chiusa anche la bretellina di ingresso in superstrada da Beata Giuliana, in zona Vigili del Fuoco, per consentire i lavori di realizzazione della bretella di Gallarate che collegherà la Pedemontana alla 336. «Inviterei chi ha avuto la geniale pensata di impedire l’accesso in autostrada da Sant’Anna a venire per un mese a farsi tutti i giorni la coda all’ingresso della A8, per provare in prima persona gli effetti di quella scellerata decisione – la provocazione di Francesco Iadonisi – l’hanno giustificata con la pericolosità causata dagli automobilisti che fanno il “salto” della corsia dalla 336 verso lo svincolo di Solbiate Olona, ma vorrei che qualcuno mostrasse dei dati sull’incidentalità in quel tratto prima di prendere decisioni senza logica e con effetti deleteri».

L’imbuto

Oltretutto, una volta superato il caos dell’ingresso dell’autostrada, si entra nell’inferno del tratto di A8 tra Busto Arsizio e Legnano, ormai un “must” dei bollettini del traffico del mattino, altro punto critico che quotidianamente si percorre a passo d’uomo o quasi per via di un intasamento che era già stato denunciato più di dieci anni fa da uno studio della Liuc sull’inadeguatezza delle infrastrutture per la mobilità all’interno della conurbazione dell’Altomilanese. Senza contare poi le «code a tratti» fino a Lainate, gli ingorghi quotidiani dopo la barriera di Milano Nord e le tangenziali che negli orari di punta diventano un unico serpentone a passo d’uomo. Non resta che prendere il treno: se non fosse che i pendolari su ferro denunciano continuamente sovraffollamenti e ritardi anche sulle linee di Trenord.

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