I pendolari di Busto: «Miglioramenti? Terzi e Fontana salgano sui treni a verificare»

BUSTO ARSIZIO – «Assessore, ma ci sta prendendo in giro?». Stefano Marchionna, rappresentante bustocco del comitato pendolari Gallarate-Milano, non ci ha più visto quando ha letto le dichiarazioni dell’assessore alle infrastrutture e ai trasporti di Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi, a proposito dei dati sulle soppressioni (in calo) e sulla puntualità (in miglioramento) dei treni in Lombardia. «Io ho fotografato i tabelloni di Porta Garibaldi pieni zeppi di ritardi per tutta la settimana, mentre l’assessore andava a Mattino Cinque a parlare di migranti…».

pendolari busto

«Siamo al collasso e si gioca coi numeri»

«Incredibile come ci si possa vantare di aver migliorato una situazione di disastro dopo che la si è creata e si è fatto finta che non fosse tale – sostiene il rappresentante dei pendolari – dopo un 2018 con 200 treni soppressi al giorno, quelli che definiscono miglioramenti sono un’inezia. La realtà? Siamo al collasso e si gioca con i numeri, pensando forse che i pendolari non conoscono le frazioni e le percentuali». L’esempio più lampante è la settimana “horribilis” del treno Regio Express 5305, che parte da Busto Arsizio alle 7.57 per arrivare alle 8.28 a Porta Garibaldi, uno dei più gettonati dai pendolari della città, su cui viaggiano quasi mille persone: «Questa settimana ha fatto una media di 10 minuti di ritardo, con un picco di 17 minuti, forse è arrivato puntuale solo lunedì». Insomma, il piatto dei pendolari continua a piangere.

L’invito a Terzi e Fontana

Anche perché per i pendolari i numeri forniti dall’assessore Terzi «contano poco – afferma Stefano Marchionna – perché se i treni soppressi sono tutti concentrati nella fascia pendolare, è un disastro». E il problema è che «siamo ancora ridotti in condizioni indecenti e in Regione continuano a non fare niente come i loro predecessori. Nascondono le colpe, mentre si dovrebbero dimettere in blocco». Tra le responsabilità che vengono attribuite ai vertici di Regione e Trenord i ritardi negli ordinativi dei nuovi convogli, la mancata programmazione delle assunzioni «causa del disastro del 2018», il mancato controllo su RFI, il caos sulla questione del biglietto integrato.  Ecco perché il rappresentante del comitato si aspetterebbe un altro atteggiamento da parte della politica regionale: «Perché per una settimana l’assessore Claudia Terzi e il presidente Attilio Fontana non viaggiano in treno per raggiungere Palazzo Lombardia, come facciamo noi?».

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