Busto, chiosco ancora in San Giovanni. «Non lo sposto. Mi multano? Ricorrerò»

BUSTO ARSIZIO – Il chiosco della discordia è ancora in piazza San Giovanni. «Ditemi cosa devo fare per migliorare l’aspetto del chiosco. Ma è autorizzato a stare lì e non ho alcuna intenzione di spostarlo». Parola del titolare del bar Sempre Pronto, all’indomani dell’intimazione a rimuovere il “truck” piazzato al centro della piazza della Basilica, fatta pervenire dal Comune. Speroni: «».

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Botta e risposta

L’obiettivo dell’amministrazione comunale, annunciato ieri, 23 giugno, era di liberare piazza San Giovanni dal chiosco nel giorno delle celebrazioni per la festa Patronale. «Mi è arrivata una comunicazione alle 16.23 di ieri pomeriggio, intimandomi di far sparire il chiosco entro le 8 di questa mattina – racconta Gianpiero Matichecchia, titolare del bar Sempre Pronto – stanotte non ho dormito per la paura che mi avrebbero rimosso il chiosco. Ma io non lo sposto. E per ora non ho ricevuto nessun verbale: se me lo faranno, opporrò ricorso amministrativo. Anche a costo di rivolgermi al Tar. Matichecchia sostiene di aver «regolarmente inviato la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà» richiesta dal Comune per l’occupazione del suolo pubblico, e promette: «Andrò fino in fondo su questa vicenda, ma spero che ci sia buon senso da parte dell’amministrazione. Chiedo solo di poter lavorare, perché sono stato chiuso per tre mesi, e i soldi per fare questo investimento ho dovuto inventarmeli». Non lo dice, ma è evidente che quel chiosco mobile rappresenta l’unica speranza di salvare una stagione iniziata malissimo per il Covid. Nel frattempo, nel pomeriggio di oggi, 24 giugno, sono arrivate due multe dagli agenti della Polizia locale di Busto.

«Disponibile a migliorie sulla struttura»

Il titolare del Sempre Pronto, che opera a Busto dal luglio dello scorso anno, ha mostrato i primi segni di disponibilità nei confronti dell’amministrazione. «Ho ritirato una parte dei tavoli per lasciare spazio per le celebrazioni, pur essendo autorizzato ad occupare 500 metri quadrati di piazza – rivela Mattichiecca – non voglio avere problemi e non farei mai la guerra al Comune, anzi ho sempre ringraziato il sindaco per l’esenzione della Tosap. Se devo migliorare l’estetica del chiosco, mi dicano cosa devo fare e provvedo dalla sera alla mattina. Vogliono un colore diverso, più piante e fiori? Sono disponibile a fare quello che serve. È la piazza più bella di Busto e ho tutto l’interesse a mantenere ordine e decoro, infatti non metto musica ad alto volume e a mezzanotte spengo tutto e chiudo il chiosco». Ma l’esercente rimarca che la struttura esterna è «essenziale per la visibilità del locale». Così non si piegherà ai diktat di palazzo Gilardoni.

Speroni:

«Lo spirito delle forze politiche e dell’amministrazione era quello di dare l’opportunità a bar e ristoranti di avere lo stesso numero di posti del pre Covid – commenta il segretario cittadino della Lega Francesco Speroni – Tanto che tutti i locali hanno messo all’aperto tavolini, sedie e ombrelloni. Nessuno ha allestito all’aperto il bancone del bar, oppure la cucina del ristorante. Aver piazzato quel rimorchio in piazza san Giovanni è come aver “portato fuori” tutto il locale. Ma non era quello il senso, anche politico, dell’iniziativa a sostegno delle attività commerciali. E la dimostrazione di come avrebbe dovuto essere letta e concretizzata questa opportunità è data dal fatto che tutti gli altri gestori si sono limitati ad aumentare i coperti all’esterno».

busto chiosco san giovanni – MALPENSA24