Busto, a Efrem quattro anni di carcere. Atti al pm per “concorso esterno”

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BUSTO ARSIZIO – Paolo Efrem (nella foto) condannato a 4 anni in primo grado dai giudici del tribunale di Como. Il consigliere comunale di Busto Grande-Lombardia Ideale (ancora in carica con il termine della sospensione dall’incarico dopo la scarcerazione) era a processo con Daniele Frustillo, condannato a 4 anni nei confronti del quale oggi è stata disposta la scarcerazione, Giuseppe Lillo, condannato a 9 mesi dopo la riqualificazione del reato, Vincenzo e Raffaele Rispoli, entrambi assoltiTutti erano stati arrestati nel luglio 2020 al termine dell’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Silvia Bonaudo che oggi, al termine della requisitoria, aveva chiesto pene comprese tra i 5 e 9 anni e 8 mesi. La sentenza è arrivata intorno alle 19 di oggi, martedì 8 giugno. Efrem e Frustillo sono stati riconosciuti colpevoli dell’emissione di fatture false: assolti dall’aggravante del metodo mafioso contestata dall’accusa.

Atti in procura per concorso esterno

Ma la vicenda non è finita: i giudici comaschi hanno infatti ordinato l’invio degli atti in procura per Efrem, Frustillo e Matteo Molinari con l’accusa di concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso. A questo punto sarà la magistratura inquirente a stabilire se vi siano gli elementi per procedere con una nuova iscrizione nel registro degli indagati per i tre: una valutazione che necessariamente dovrà basarsi sulle motivazioni della sentenza che saranno depositate in 90 giorni. La procura farà certamente ricorso in Appello. «Soddisfatti per l’assoluzione dall’aggravante del metodo mafioso – commenta Luigina Pingitore, codifensore con Antonio D’Amelio di Efrem – Certamente ricorreremo in Appello».

Molinari da accusatore ad indagato?

Torna in gioco anche l’imprenditore bustocco Molinari, grande accusatore degli imputati, che non è stato completamente creduto dalla corte visto il rinvio degli atti con un’accusa decisamente pesante disposto anche a suo carico.

Molinari, arrestato a sua volta nell’ottobre 2019 nella prima tranche dell’inchiesta, aveva denunciato come Frustillo lo tenesse praticamente «Alla catena perché gestiva l’80% del nostro pacchetto clienti». Al centro della vicenda c’è la società Smr Ecologia srl, il cui titolare era appunto Molinari, operante nel settore prima del trasporto e poi del trattamento rifiuti, attraverso l’impianto di La Guzza, e che avrebbe subito per un lungo periodo, l’infiltrazione da parte di soggetti legati alla locale di Legnano-Lonate Pozzolo. L’imprenditore ha sostenuto in aula che Efrem e Frustillo si conoscevano da tempo perché tutti cresciuti nel quartiere di Sant’Edoardo. Ha confermato che Frustillo, uomo vicino ai clan secondo l’accusa, aveva preso parte «Alla campagna elettorale di Efrem» chiedendo i voti per far eleggere il candidato di Busto Grande (punto smentito in aula da Matteo Sabba e Matteo Tosi, due dei fondatori di Busto Grande).

Certo il ricorso in Appello

I difensori hanno da sempre messo fortemente in dubbio la genuinità delle dichiarazioni di Molinari trovando conferma nella decisione della corte. Ora si attendono le motivazioni della sentenza per preparare i ricorsi in secondo grado e valutare un’eventuale nuova inchiesta anche a carico del consigliere bustocco.

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