L’ordinanza del Gip: «Efrem testa di ponte delle cosche per arrivare alla politica»

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BUSTO ARSIZIO – Dal rione dei Santi Apostoli, dove insieme frequentavano la parrocchia, al consiglio comunale di Busto Arsizio. Due amici d’infanzia Daniele Frustillo, in quota al clan Rispoli, e Paolo Efrem (ritratti insieme nella foto) che attraverso la sua società la Efrem Trade avrebbe emesso false fatture per un valore di 105mila euro favorendo l’attività della locale di ‘ndrangheta Legnano-Lonate Pozzolo della quale Vincenzo Rispoli è il boss indiscusso ancora oggi dopo aver attraversato tre inchieste dal 2009 ad oggi: ovvero Bad Boys, Infinito e Krimisa. Entrambi sono stati arrestati oggi, lunedì 13 luglio, dal Gico di Milano in seno all’inchiesta Special Guest coordinata dal pm della Dda di Milano Silvia Bonardi. Con loro sono stati raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano Sara Cipolla lo stesso Vincenzo Rispoli, già detenuto in regime di carcere duro dopo l’arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso al termine di Krimisa, il fratello Raffaele Rispoli e il genero del boss Giovanni Lillo.

Il corso per allenatori a Coverciano

A raccontare il rapporto tra i due è Matteo Molinari, imprenditore bustese legale rappresentante della Smr Ecologia srl, azienda che operava nel settore dello smaltimento dei rifiuti, con sede legale in via Milano a Busto. Dopo l’arresto nell’ottobre 2019 ha ricostruito l’intera vicenda. Molinari è stato estorto per quattro anni dal sodalizio criminale costretto ad assumere prima Frustillo (che lo avrebbe dovuto proteggere dopo una rapina messa a segno a casa del padre nel 2013) e poi il genero di Rispoli. «Nel 2012, quando Frustillo iniziò a lavorare in Smr mi accorsi che i due (Frustillo e Efrem) si conoscevano. Capii che erano dello stesso rione e avevano frequentato la stessa parrocchia. Frustillo per quanto a mia conoscenza stipendiava Efrem. Ricordo anche che Frustillo iscrisse Paolo a un corso per allenatori di calcio a Coverciano».

La campagna elettorale

In relazione a Efrem il gip milanese scrive nelle 80 pagine dell’ordinanza: «In punto di esigenze cautelari, si osserva come, a dispetto dell’incensuratezza dell’indagato, la vicenda ricostruita attesta stabili collegamenti dello stessi con ambienti primari della criminalità organizzata. I rapporti fra Efrem e Frustillo (presunto uomo del clan) sono strettissimi». Fu Frustrillo «ad organizzare la campagna elettorale di Efrem (consigliere comunale di maggioranza a Busto e unico esponente nell’assise bustocca della lista Busto Grande-Lombardia Ideale) sostenuta dalla destra storica di Busto in occasione delle competizioni amministrative di Busto Arsizio. Questo è un aspetto che lascia quanto mai sorpresi – sottolinea il giudice per le indagini preliminari – che da un lato Efrem è l’autista tuttofare di Frustillo, dall’altro lato, in modo inspiegabile, su Efrem viene costruita una vincente campagna elettorale sedendo lo stesso in consiglio comunale a Busto».

Le mire su Accam

Non solo ma «Seguendo il narrato di Molinari è attraverso Efrem che riuscirà ad avere un appuntamento con Carmine Gorrasi, all’epoca consigliere con delega alle società partecipate (consigliere di Forza Italia in consiglio a Busto, coordinatore provinciale dei berlusconiani, arrestato a maggio 2019 in seno all’inchiesta Mensa dei Poveri coordinata anche dal pubblico ministero Bonardi) per parlare della possibilità di conferire rifiuti di Smr nell’inceneritore di Busto». Gorrasi, che non risulta in alcun modo indagato in questa inchiesta, non avrebbe però mai dato corso ad ulteriori rapporti con nessuno dei coinvolti in Special Guest.

Spiccata pericolosità sociale

«Efrem – prosegue il gip – ha dimostrato estrema disinvoltura nella sistematica emissione di fatture false finalizzate alla creazione delle provviste necessarie a far fronte alle illecite erogazioni cui Molinari era stato costretto. Tale elemento, unitamente all’opacità dei rapporti che egli ha dimostrato di avere con Frustillo piuttosto che con alti ambienti della politica locale, conduce a ritenere una sua spiccata pericolosità sociale».

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