Busto, emergenza sede per Passaparola: «Risolta grazie a volontari e Caritas»

busto sede passaparola

BUSTO ARSIZIO – Emergenza sede risolta per l’associazione Passaparola che dall’inizio dell’emergenza sanitaria ha “riconvertito” la propria missione sociale iniziando la raccolta di derrate alimentari poi trasformate in pacchi da consegnare alle famiglie in difficoltà. «Chi ci ha ospitato a costo zero dall’inizio dell’emergenza, ovvero Comunità Giovanile che ringraziamo infinitamente per questo, ha ripreso la propria attività e di conseguenza è tornato il bisogno degli spazi – spiega Devis Martinello, presidente di Passaparola – Mercoledì 13  (l’altro ieri) avrebbe potuto essere l’ultimo giorno per noi: abbiamo rischiato di dover sospendere il servizio a Busto Arsizio».

Si è rischiato di sospendere il servizio a Busto

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A risolvere il problema in 24 ore è stata la caparbietà di Martinello «Ma soprattutto dei nostri meravigliosi volontari – spiega il presidente – Sono una quarantina e non hanno mai smesso di lavorare. Mercoledì si sono attaccati a telefoni e computer chiedendo aiuto a tutti quelli che conoscevano, enti, associazioni e privati». Ed è arrivata la soluzione: «Grazie alla Caritas di Madonna Regina che ci ha temporaneamente messo a disposizione uno spazio per poter continuare a raccogliere le derrate, preparare i pacchi e consegnarli». Passaparola in queste settimane difficili si è infatti anche messa a disposizione di altre realtà impegnate nel sostegno ai bisogni. Una di queste è la Caritas. «Quando qualche altra realtà è in difficoltà nel consegnare gli aiuti alimentari già pronti ci contatta e la consegna la effettuiamo noi», spiega Martinello. L’associazione, nel corso delle settimane, ha registrato numeri importanti sul fronte del servizio aiuti. Numeri che, purtroppo, crescono giorno dopo giorno: a ieri erano 255 di Busto Arsizio alle quali Passaparola ha consegnato i pacchi alimentari (647 adulti e 317 minori) alle quali si aggiungono altri 205 nuclei famigliari sostenuti e residenti in altri comuni raggiunti dai volontari dell’associazione (499 adulti e 193 minori).

Ci aspettiamo risposte definitive dal Comune

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«Con numeri di questo tipo ci aspettiamo una risposta definitiva sul fronte sede dalle istituzioni – spiega Martinello – Il Comune di Busto Arsizio ci ha promesso una soluzione. Le istituzioni hanno i loro tempi, naturalmente, ma crediamo di poterci aspettare qualcosa di concreto».  Per il momento, in ogni caso, gli spazi ci sono: nella serata di ieri, giovedì 14 maggio, i volontari di Passaparola sono entrati nei locali messi a disposizione a Madonna Regina per organizzarsi e andare avanti con il servizio. Martinello aggiunge anche: «Va detto, perché è la verità, che il rapporto con i Servizi Sociali e soprattutto con le assistenti sociali di Busto funziona perfettamente. Il Comune, ed è stato il solo a farlo tra tutti quelli in cui operiamo, ha anche stanziato 3mila euro per l’acquisto dei generi alimentari da consegnare alle famiglie in difficoltà». Il resto è arrivato da associazioni, la Mensa del Padre Nostro, ad esempio, privati «Grazie a Sara Tosi dell’istituto clinico San Carlo», supermercati «Carrefour, Tigros, Il Gigante, ma anche supermercati privati, come il Vivo – aggiunge Paola Surano, che siede nel consiglio di Passaparola – Grazie al Banco Alimentare, al quale ci siamo iscritti alcuni anni, fa. Ai privati che, come Rigamonti che ci ha donato le bresaole o Emme Dessert di Gattico che ci ha donato dei dolci, ci hanno messo a disposizione anche i magazzini per stoccare le derrate. Grazie all’associazione Vip Verbano, con sede a Gallarate, i cui volontari dal naso rosso non potendo andare negli ospedali per portare allegria ai bambini ricoverati, sono rimasti uniti e ci hanno affiancato nel confezionamento e nella consegna dei pacchi. Grazie alle parrocchie. Grazie ai privati che ci hanno donato decine e decine di mascherine per i nostri volontari ma anche per le famiglie che stiamo aiutando. Grazie a chi ci ha sostenuto con piccole o grandi donazioni economiche (qui è possibile effettuare donazioni Iban  IT32D0840420200000000803842). In questo momento così difficile in tantissimi abbiamo tirato fuori il meglio di noi: e quella rete di aiuti di cui tanto si parla si è infittita, serrandosi e diventando capillare».

Aziende in ripresa cercano personale

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Martinello, sull’argomento rete tiene a precisare: «Chi ha dato vita a questa rete, di cui oggi tanti assessori ai Servizi Sociali parlano con orgoglio, ha un nome e un cognome: Miriam Arabini. Lo ha fatto da assessore al Comune di Busto Arsizio e continua a sostenerci oggi da privato cittadino. Senza di lei questa rete non ci sarebbe o quanto meno non sarebbe così coesa». Il servizio di consegna pacchi alimentari andrà avanti «Sino a quando sarà necessario – spiega il presidente di Passaparola – Una volta terminato metteremo i nostri dati relative a famiglie in difficoltà a disposizioni di enti e associazioni che normalmente si occupano del sostegno a queste realtà affinché possano continuare ad essere seguite. Noi torneremo alla nostra missione principale, ovvero il centro d’ascolto che ci ha permesso di collocare tantissime persone in cerca di lavoro. Anzi stiamo pensando di riaprirlo già a partire dalle prossime settimane visto che tante aziende, che hanno ripreso l’attività, ci hanno segnalato la necessità di avere personale». Passaparola tra l’altro «In collaborazione con il Tribunale di Busto Arsizio – spiega Surano – Inserirà in ambito lavorativo un detenuto agli arresti domiciliari per reati minori. Un modo per aiutarne il reinserimento e la rieducazione». L’ultimo grazie di Martinello «Il più importante – dice – Va ai volontari che in tutto questo periodo non si sono mai fermati andando avanti con caparbietà e generosità nonostante le difficoltà».

Le testimonianze dei volontari

Appena scoppiata la pandemia ci è sembrato assolutamente giusto e doveroso chiuderci in casa e rispettare tutte le regole imposte. Man mano però che i giorni passavano io e mia figlia Eleonora ci sentivamo in dovere di fare qualcosa x chi ne avesse più bisogno. Così ci è stato dato il nome di Devis che gestiva l’associazione passaparola in emergenza , distribuendo pacchi alimentari a chi era veramente in difficoltà . Qui abbiamo trovato un gruppo di volontari con esperienze di vita ,lavorative e età diverse ma tutti spinti e uniti dal grande desiderio di aiutare , incoraggiati e coadiuvati da Devis , il promotore e l’anima di questa associazione insieme al giovane kalid, sempre pronto a correre per recuperare tutto il necessario . Tante sono le richieste e tante le famiglie con bambini che ci ringraziano per questo nostro piccolo aiuto . È un’esperienza che ci sta regalando tante emozioni per cui siamo noi che ringraziamo tutti di farne parte

Passaparola per me non è solo un’associazione, è una grande famiglia… Una famiglia fatta di persone tanto diverse, persone di diverse religioni, diverse età, diverse idee, ma unite da una grande voglia di darsi agli altri e di fare qualcosa concretamente. Grazie a questa esperienza, sto riscoprendo che la vera felicità deriva da ciò che riusciamo a dare, non da ciò che riceviamo. Sono orgogliosa di essere un piccolo ingranaggio di questo potente e stupendo macchinario, che porta cibo e un piccolo sorriso alle famiglie in questo momento di difficoltà. Passaparola è energia, generosità e speranza, il giusto mix che, nonostante il periodo buio, mi regala ottimismo e gioia.

busto emergenza sede passaparola – MALPENSA24