Patto dei Sindaci per energia e clima, «Busto estromessa». Anzi, no: «Presto la relazione»

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BUSTO ARSIZIO – «Busto estromessa dal Patto dei Sindaci». «No, non è vero». Botta e risposta tra gli attivisti della “Campagna Una VAS per Busto Arsizio” e l’amministrazione comunale sull’adesione al movimento globale delle città per le azioni a favore del clima e l’energia, che Busto aveva sottoscritto nel 2014, ai tempi della Giunta Farioli. Compiendo poi un passo significativo con l’approvazione del PAES, il Piano d’azione per l’energia sostenibile, un documento che fissava le azioni e iniziative concrete da mettere in campo per ottenere risultati certificati di riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera entro il 2020.

«Che fine ha fatto il PAES?»

A sollevare il problema è il gruppo ambientalista “Una VAS per Busto Arsizio”, già protagonista di lunghe battaglie contro opere di grande impatto come la riqualificazione di piazza Vittorio Emanuele o la rotatoria di viale Duca d’Aosta. Stavolta gli attivisti mettono in evidenza la contraddizione tra le mobilitazioni a favore dell’ambiente, sull’effetto-Greta, e le scelte della politica cittadina. Denunciando l’«estromissione» del Comune di Busto Arsizio dal Patto dei Sindaci, un «tradimento» di una decisione del precedente Consiglio comunale, che «ha vanificato non solo (e non tanto) un investimento di quasi 60mila euro effettuato fra il 2014 e il 2015 per la sola redazione del PAES, ma anche (e soprattutto) un impegno volontariamente assunto dal Consiglio Comunale a vantaggio soprattutto delle future generazioni».

Gli attivisti di “Una VAS” puntano a far emergere un nervo scoperto all’interno della maggioranza di centrodestra. Ricordando che «nei quattro anni trascorsi dall’approvazione consiliare del PAES si sono perse le tracce, tranne che per una fugace comparsata in Consiglio Comunale (maggio 2017), allorquando lo stesso ex sindaco (divenuto nel frattempo consigliere comunale) interrogò la Giunta» per conoscere, tra le altre cose, «quali concrete iniziative siano state poste in essere per raggiungere tali ambiziosi obiettivi». In quell’occasione fu l’allora assessore ai lavori pubblici Alberto Riva a rispondere all’interrogazione di Gigi Farioli, rivendicando che «questa amministrazione continua, con forza, quello che lei ha gettato».

Palazzo Gilardoni smentisce: «Nessuna estromissione»

Oggi è arrivata la smentita ufficiale di Palazzo Gilardoni: «Il Comune di Busto Arsizio non è stato estromesso dal Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia. Come si può facilmente constatare dal sito ufficiale, Busto risulta inserita nell’elenco delle città firmatarie del Patto a cui ha aderito volontariamente nel 2014». Nessun caso, secondo l’amministrazione comunale, nemmeno per quanto riguarda la questione dell’aggiornamento del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile: si è semplicemente «preferito optare per la predisposizione di una relazione quadriennale, più completa rispetto ai rendiconti biennali, che sarà presentata a breve al Patto dei Sindaci». Tutto chiarito? Pare di sì, anche perché Palazzo Gilardoni rivendica una serie di azioni compiute nel solco di quella scelta, anche in tempi molto recenti, come il nuovo bando per l’illuminazione pubblica con cui si punta, tra l’altro, a riconvertire a Led tutti i lampioni, oppure il nuovo progetto di car sharing elettrico lanciato con E-Vai e Agesp. Anche se è innegabile che l’enfasi che ai tempi della Giunta Farioli veniva posto sulle opportunità del PAES è parte del passato.

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